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Da: Comune di Comacchio

Anche se le porte sono chiuse gli orizzonti futuri di collaborazione continuano ad essere delineati, soprattutto nell’ambito della formazione. Per questo il Comune di Comacchio e l’Istituto Superiore Remo Brindisi di Lido degli Estensi hanno stretto un accordo, valido fino al giugno 2022, nel quale si impegnano a avviare strutturate azioni congiunte per favorire l’integrazione fra la filiera formativa e il tessuto socio imprenditoriale del territorio. Un documento sottoscritto dalla dirigente scolastica Silvia Tognacci e dal dirigente Turismo, Istituti Culturali e Servizi alla Persona Roberto Cantagalli.

La scuola e l’economia locale, sotto l’egida del Comune, si affiancano per individuare percorsi di collaborazione col fine di realizzare una formazione sempre più mirata “con l’obiettivo di favorire processi di cittadinanza attiva, incrementare le opportunità occupazionali e migliorare la competitività territoriale nel suo complesso”.

A sostegno dell’accordo un piano di azioni molto concrete: la creazione di opportunità di incontro fra offerta e domanda di lavoro che trovino nella scuola momenti di centralità, sia sotto il profilo della logistica, che della promozione delle opportunità occupazionali correlate alla formazione. Come il sostegno al progetto Oh my job!, (incontro fra domanda e offerta di lavoro in cui gli operatori turistici incontrano i giovani in cerca di occupazione). Ma anche analisi dei bisogni formativi e delle competenze richieste dal mondo produttivo del territorio, vocato particolarmente al turismo. E per ancorare le prospettive alla realtà, ecco la realizzazione di momenti di confronto fra la scuola, il mondo imprenditoriale nell’alveo delle strategie locali di marketing territoriale, anche attraverso il coinvolgimento, in chiave formativa e a titolo gratuito, del personale dell’ente locale.

In queste azioni ben delineate si individuano così le partnership per realizzare specifici progetti che da un lato contribuiscano a fornire agli studenti conoscenze e competenze e dall’altro rendano coprotagonisti i soggetti coinvolti.

La dirigente Tognacci, dal suo osservatorio privilegiato, annota “Siamo profondamente convinti che il successo formativo degli studenti abbia importanti ricadute nello sviluppo di opportunità per il territorio nel medio-lungo termine. L’implementata collaborazione tra scuola ed amministrazione si estrinseca, oggi, nella realizzazione di un’offerta formativa rispondente ai bisogni formativi espressi dal territorio, e garantisce, domani, la presenza di figure professionali con buone prospettive occupazionali, ricchezza e risorsa viva per il tessuto socio – economico locale.”

L’accordo rappresenta un ulteriore passaggio perché esprime il carattere prioritario destinato all’investimento sul capitale umano, riconosciuto quale fattore centrale di sviluppo socio – economico, nel più ampio “Progetto Comacchio 2015/2020” (sottoscritto da tutti i più importanti stakeholder territoriali in ambito istituzionale, sociale, economico ed educativo;) in cui Istituto d’Istruzione Superiore “Remo Brindisi”, con il suo patrimonio umano costituito dagli studenti e dai docenti, rappresenta a tutti gli effetti un ganglio essenziale e strategico.

“Questo accordo rafforza il consolidato rapporto di collaborazione con le scuole del territorio per connettere, sempre più strettamente, il territorio, la cultura e l’economia locale” sottolinea l’assessora alla Cultura Alice Carli. “Credo fortemente – segnala inoltre – che investire sul capitale umano sia il fattore centrale: questo nuovo accordo è l’inizio di un percorso che mette al centro le persone, studenti, docenti e cittadini per ripartire dalla cultura e da essa far crescere e ridare slancio alla nostra economia”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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