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Da: Ufficio Stampa FlixBus Italia

Tre anni di FlixBus a Ferrara: passeggeri più che raddoppiati nell’ultimo anno ++ Aumentano i Ferraresi che scelgono il bus come opzione di viaggio ++ In crescita il numero di turisti diretti a Ferrara con FlixBus: Veronesi, Romani e Milanesi primi in classifica tra i visitatori ++ Novità: operativi i primi collegamenti con la Calabria ++ Prenotabili su www.flixbus.it, via app e in agenzia viaggi

Milano, 24/10/2018–Il numero di Ferraresi in viaggio con FlixBus continua ad aumentare: è quantoemerge da un bilancio effettuato dalla società per il suo terzo anniversario nella città estense. Il leader europeo dei viaggi in autobus, infatti, ha registrato solo nell’ultimo anno un incremento dei passeggeri pari al 110%, complice l’estensione a oltre 30 destinazioni dei collegamenti in partenza dalla città.
Le preferite dei Ferraresi: Verona, Roma e Milano in testa.Operative i collegamenti conla Calabria
Stupisce la classifica dei Ferraresi, che al mare preferiscono le città d’arte: in testa alla classifica, infatti,si trovano Verona (a meno di un’ora e mezza di autobus),Roma e Milano. Completano la top five Napoli e Firenze, con un notevole incremento di prenotazioni rispetto allo scorso anno, a testimonianza dell’ascesa progressiva dell’autobus come soluzione di viaggiotra i Ferraresi.
Inoltre, grazie al recente accordo siglato con IAS, da oraFlixBus collega Ferrara con diverse città della Calabria, tra cui Cosenza, Rende, Crotone, Sibari e Rossano Calabro.
Turisti a Ferrara:boom di Milanesi, Veronesi e Veneziani. Arrivi anche dall’aeroporto di Orio al Serio
Primi in classifica, tra i turisti in visita a Ferrara, sono quelli in arrivo daMilano e Verona. Seguono, al terzo posto, i passeggeri in arrivo da Venezia (con un incremento del 30% rispetto al 2018), e, al quarto posto, quelli in arrivo da Torino. Molti, inoltre, gli arrivi dall’aeroporto di Orio al Serio: insieme ai turisti in visita a Ferrara, aumentano infatti anche i Ferraresi che tornano a casa in FlixBus una volta atterrati allo scalo bergamasco dopo una vacanza all’estero.
Tutte le corse, acquistabili online, viaapp ein agenzia viaggi, sono operate in collaborazione con una rete di aziende partner dall’esperienza pluriennale che mettono a disposizione mezzi e autisti, mentre FlixBus si occupa della pianificazione di rete e cura il marketing, la comunicazione e il pricing. A bordo, Wi-Fi, prese elettriche e toilette.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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