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da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Malattie neurodegenerative, ricerca scientifica e assistenza. Saranno questi i temi al centro della giornata che la Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus organizza sabato 9 maggio, dalle ore 16.30, al Centro Culturale Mercato di Argenta, in Piazza G. Marconi.
L’iniziativa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, il patrocinio del Comune di Argenta e il sostegno di Cassa Padana, si propone come occasione di discussione e approfondimento sui tanti aspetti legati all’atassia, malattia neurodegenerativa che provoca una paralisi progressiva con perdita dell’equilibrio, alla disabilità e all’assistenza.
Dopo i saluti introduttivi del dottor Giampietro Domenicali, presidente della Fondazione Acaref, che illustrerà gli obiettivi e le attività di questa realtà del non profit che opera a livello nazionale, e del Sindaco di Argenta, dottor Antonio Fiorentini, seguiranno due tavole rotonde, ore 16.45, “A Ferrara una nuova ricerca per combattere l’atassia”, ore 17.30, “La sinergia fra organizzazioni come modello di crescita”.
Nel corso della conferenza interverranno importanti ospiti e ci sarà un collegamento via skype con il professor Joseph Glorioso e la dottoressa Paola Grandi, docenti universitari, da Pittsburgh negli Stati Uniti.
La conferenza si concluderà ore 18.15 con l’inaugurazione della mostra fotografica “L’(dis)abilità del vivere”, che racconta le attività delle persone con disabilità presso la Fondazione Casa Viva di Ferrara e sarà visibile fino al 17 maggio. Modererà l’incontro il Dott. Riccardo Loberti, giornalista e divulgatore scientifico. Un altro collegamento della giornata riguarderà le Olimpiadi dell’Amicizia dedicate alla disabilità in contemporanea con Cento.

La Fondazione A.C.A.RE.F. nasce nel dicembre del 2012 come fondazione di partecipazione, dall’incontro tra i volontari dell’Associazione Italiana per la lotta alle sindromi atassiche – AISA, alcuni ricercatori universitari attivi nello studio delle malattie neurodegenerative, i famigliari di persone affette da queste patologie e un gruppo di anziani interessati e coinvolti sui temi della disabilità e della non autosufficienza. A.C.A.RE.F. sta dunque per Allied Community Research Foundation, un’alleanza tra ricerca scientifica, cura e assistenza. L’obiettivo di base è infatti promuovere e sostenere iniziative e progetti che siano in grado di conciliare, in un unico centro di riferimento, aspetti scientifici, di integrazione e di solidarietà intergenerazionale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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