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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Oggi a Reggio Emilia il Comitato di Sorveglianza sui fondi Por Fesr 2014-2020. Fatto il punto anche sulle iniziative del prossimo semestre

Reggio Emilia – Riqualificazione energetica per le imprese, coinvolgimento delle piccole imprese nei processi innovativi, approvazione dei progetti per la qualificazione dei beni culturali e ambientali. Sono queste alcune delle prossime azioni che saranno attuate nel secondo semestre 2016 dalla Regione attraverso il Programma operativo regionale Fesr 2014-2020, presentate questa mattina nel Tecnopolo di Reggio Emilia (ex Officine Meccaniche Reggiane) in occasione della riunione del Comitato di Sorveglianza sui fondi Ue.
Nei prossimi mesi si apriranno i bandi per l’acquisizione di servizi per avvicinare le piccole imprese a percorsi innovativi. Inoltre, ed entreranno nel vivo i progetti di valorizzazione degli attrattori culturali delle città relativi all’Asse 6 sui laboratori urbani e alle soluzioni integrate per Smart cities and communities. Al via, anche, per gli interventi in ambito energetico la delibera di istituzione di un fondo multiscopo rotativo di finanza agevolata nonché le start up che prevede 41 milioni di euro di risorse pubbliche e 12 del sistema finanziario.
Ai lavori del Comitato – presieduto dal direttore generale della Regione Morena Diazzi, responsabile dell’Autorità di Gestione del Por Fesr e Fse – hanno partecipato, tra gli altri, Christopher Todd, capo unità Direzione Generale Regio Commissione Europea, Francesca Michielin della Commissione Europea e Federico Lasco dell’Agenzia per la coesione territoriale.
Il punto sull’attività svolta
Il Comitato di Sorveglianza ha fatto anche il punto su quanto fatto fino ad ora, approvando la relazione annuale di esecuzione. Tra le risorse del Por Fesr 2014-2020 già utilizzate, quelle del bando progetti di ricerca e sviluppo delle imprese, con una dotazione di 31,5 milioni di euro, con 107 progetti finanziati e 234 nuovi ricercatori assunti, e quelle del bando ricerca industriale strategica, per un valore di 35,1 milioni di euro, con 40 progetti finanziati e 1309 ricercatori coinvolti, di cui 525 nuovi. Inoltre, sono 163 le aree produttive che si sono candidate per la realizzazione di infrastrutture in fibra ottica per l’abilitazione alla banda larga e ultra larga; al bando start up, aperto fino al 30 settembre 2016, sono già 50 i progetti presentati, mentre al bando per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese sono 52 le candidature per un totale di 2 milioni di euro di contributo.
Sta per partire la fase di valutazione dei progetti che hanno partecipato al bando per la qualificazione dei beni ambientali, culturali e artistici della Regione: 91 i progetti presentati, di cui 72 culturali e 19 ambientali, e 110 i soggetti che hanno partecipato. Ad APT, invece, è stato affidato un progetto di promozione dei prodotti di area vasta, per ora quelli della Wellness e Motor Valley, che fa parte delle azioni di promozione integrata delle risorse culturali e turistiche.
Inoltre, è stato presentato in anteprima il sistema di monitoraggio della Strategia di specializzazione intelligente – S3, ovvero un cruscotto interattivo di monitoraggio dei dati che permetterà di avere infografiche e visualizzazioni.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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