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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

L’assessore Patrizio Bianchi: “Vogliamo formare professionisti altamente specializzati e sostenere la produzione culturale e creativa in Emilia-Romagna”. Gli enti potranno fare domanda entro il 15 e 24 maggio. Priorità ai progetti in partenariato socio-economico con imprese e istituzioni. Budget aumentato di 650 mila euro rispetto all’anno scorso

Bologna – L’Emilia-Romagna punta con decisione allo sviluppo dell’industria cinematografica, audiovisiva e al sistema regionale dello spettacolo dal vivo. E lo fa anche aumentando i fondi destinati alla formazione di coloro i quali vogliono affacciarsi a questo mondo.
A disposizione ci sono 3 milioni 850 mila euro, 650 mila euro in più rispetto allo scorso anno, per due bandi rivolti agli enti di formazione accreditati, che dovranno ora progettare azioni formative in questi ambiti specifici, anche valorizzando collaborazioni con imprese e istituzioni qualificative del territorio.

“Da inizio legislatura abbiamo già finanziato attività formative per lavorare nel cinema, nella produzione di audiovisivi e nello spettacolo dal vivo per un valore di circa 6,5 milioni di euro- sottolinea l’assessore regionale alla Formazione e al lavoro, Patrizio Bianchi-. Con questi bandi continuiamo ad investire sui talenti e sulle aspirazioni dei giovani e su un settore, quello della cultura e della creatività, cuore della nuova industria, che in Emilia-Romagna ha radici profonde, maestri straordinari e soprattutto grandi potenzialità, anche occupazionali”.

Bando spettacolo dal vivo
Per lo spettacolo dal vivo sono disponibili 2,5 milioni di euro (500 mila euro in più rispetto allo scorso anno) di risorse del Fondo sociale europeo, per tre tipi di interventi formativi finanziabili: percorsi di formazione (240-600 ore) per il conseguimento di una qualifica professionale dell’area “Produzione artistica dello spettacolo”; percorsi di formazione permanente (50-150 ore) per persone già in possesso di conoscenze in quell’area professionale e che abbiano necessità di nuove competenze tecniche; percorsi di alta formazione (300-1.000 ore) per acquisire alte competenze specialistiche, a sostegno dei processi di qualificazione, rafforzamento e innovazione del sistema regionale dello spettacolo dal vivo.

Priorità sarà data ai progetti formativi presentati da un partenariato socio economico ampio e pertinente, in coerenza con la “Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente”, e con una attenzione particolare all’internazionalizzazione, per rafforzare in questo senso i sistemi produttivi regionali.
I progetti devono essere presentati entro il prossimo 24 maggio.

Bando cinema e audiovisivo
Il bando per il cinema e l’audiovisivo è finanziato con 1 milione 350 mila euro di risorse sempre del Fse. Potranno essere candidati progetti riguardanti percorsi di formazione (240-600 ore) per il conseguimento di una qualifica professionale dell’area “Produzione artistica dello spettacolo”; percorsi di formazione permanente (35-70 ore) per la valorizzazione delle competenze tecnico-professionali necessarie per la permanenza nel mercato del lavoro e per la mobilità professionale; oppure, percorsi di alta formazione (300-1.000 ore) a sostegno dei processi di innovazione e qualificazione del settore del cinema e dell’audiovisivo regionale. I progetti proposti dovranno fondarsi su un partenariato socio-economico con le imprese, eventualmente allargato a enti e istituzioni, formalizzato in un protocollo di collaborazione. Il bando scade il prossimo 15 maggio.

Per informazioni: AttuazioneIFL@regione.emilia-romagna.it

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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