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Comunicato stampa MediaMente.

Forum Eventi, domenica incontro online con tre finalisti del Premio Strega: Teresa Ciabatti, Alice Urciuolo e Roberto Venturini in diretta streaming

Gli autori finalisti dello Strega incontrano online i lettori grazie a un’iniziativa di BPER Banca, partner del premio letterario: domenica 30 maggio Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, dialoga con Teresa Ciabatti, Alice Urciuolo e Roberto Venturini in diretta sui canali social di “BPER Banca Forum Monzani” e BPER Banca

Forum Eventi porta gli autori finalisti del premio letterario più importante d’Italia direttamente a casa dei lettori, grazie alla collaborazione dello Strega con BPER Banca: per quattro domeniche consecutive Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, dialoga con tre scrittori di questa prestigiosa dozzina.

Il secondo appuntamento, dopo quello di domenica scorsa, è  domenica 30 maggio alle 18 con Teresa Ciabatti, Alice Urciuolo e Roberto Venturini.

Ad accogliere il lettore tra le pagine di Sembrava Bellezza (Mondadori) è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po’ di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. In queste pagine Teresa Ciabatti riflette sull’impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l’autrice mette in scena le relazioni, tra donne e non solo.

A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo della pianura pontina, il giovane Enrico ha ucciso la fidanzata Elena. Ma chi è davvero responsabile della morte di Elena? Solo Enrico o in una certa misura anche l’intera comunità, ancora marcata dall’impronta fascista e regolata nel profondo da valori patriarcali? Adorazione (66thand2nd) è un romanzo sulla complessità dell’adolescenza che attrae e respinge, esattamente come i caratteri dei ragazzi che danno vita alle vicende raccontate: Alice Urciuolo intesse il suo esordio attorno a un’estate vissuta intensamente, la stagione che più si addice ai ragazzi e alla loro passione. A distanza di un anno, il gruppo di amici tenta di uscire dalla tragedia e di gettarsi a capofitto in quel che più desidera: crescere. Sperimentarsi. Anche a costo di soffrire e far soffrire.

Villaggio Tognazzi a Torvaianica: Alfreda, accumulatrice seriale e affetta da demenza senile, incontra Sandra Mondaini in una sorta di visioni notturne che interpreta come un appello dell’attrice a adoperarsi per riunire la sua salma a quella del marito. È noto, infatti, che i coniugi più famosi d’Italia riposino in cimiteri diversi: Verano e Lambrate. Dato un simile innesco è ovvio che le persone più vicine alla donna accettino di compiere per lei quel che da sola non è in grado di fare. Così ne “L’anno che a Roma fu due volte Natale” (SEM) Roberto Venturini mette insieme un gruppo improbabile di personaggi composto da Marco, il figlio depresso e disagiato, un pescatore in disarmo e il travestito Er Donna che non si sottraggono al dovere che l’amore e la cura verso una persona cara richiedono, dando il via al ratto della salma di Raimondo Vianello. È una trama che promette una certa dose di trash, humor, degrado, violenza, dolore, dolcezza, pudore ed è esattamente ciò che il romanzo restituisce.

In questo periodo i dodici libri finalisti del riconoscimento letterario – promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega, con il contributo di Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca, sponsor tecnico Ibs.it – vengono letti e votati da una giuria composta da 660 aventi diritto. Ai voti degli Amici della domenica si aggiungono quelli espressi da studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura selezionati dagli Istituti italiani di cultura all’estero, lettori forti scelti da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia, voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura. I cinque finalisti del Premio Strega saranno annunciati il 10 giugno, mentre il vincitore sarà premiato l’8 luglio.

E’ possibile seguire gli incontri in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube “BPER Banca Forum Monzani”, dalla pagina facebook di BPER Banca, dall’account twitter @GruppoBPER_PR.

 

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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