Skip to main content

da: Casa dell’Ariosto

“L’Imperatore, il Re del Mondo, il Cavaliere”, come narra l’autore Franco Cardini, nacque in mezzo alla neve, in giornate d’inverno trascorse sull’Appennino tosco-emiliano. È un lungo racconto, denso di allusioni, tramandi e simboli, dove si fondono echi e suggestioni di folte letture, di arcaiche citazioni e di più moderne visioni, dalla Bibbia a Omero, alle fiabe e leggende orientali, a evocazioni nibelungiche, entro incursioni nel vastissimo spazio del tempo. Medioevo, e poi voli tra storia e fantasia, come nelle più classiche e ineffabili fiabe, ma con un impianto di forte sostegno ideale, in cui sentimenti, emozioni e misteri dell’inconscio e del sogno si orientano verso un obiettivo esistenziale dove si intravede la sfaccettata immagine dell’esistenza umana e il fine ultimo possibile e probabile della vita. Nel muovere come variopinte scene i suoi personaggi, l’autore, che è uno storico di fama, descrive squarci dettagliati di storia, dove si intrecciano costumi, ambienti, situazioni e linguaggi, ricreati con una narrazione elegante che unisce la visione di fantastiche avventure alla levità arcaica della poesia. Il personaggio che passa tra i vari momenti della storia è un cavaliere, puro e senza macchia, che percorre il Vortice del Tempo, trovandosi nella rovina di una terra bellissima, quella del nostro pianeta, ormai irreparabilmente deturpata da sciagure insipienze umane. In seguito, dopo molte avventure, si trova al punto di partenza, presso la reggia di Federico II di Svevia. Il messaggio, a questo punto, si fa complesso e ambiguo, o è il ringiovanimento eterno dell’esistenza? “la primavera è tornata nel Giardino della Vita”. dice alla fine del libro uno dei saggi. E così la lettura ci porta alla convinzione che è la seconda ipotesi quella auspicabile, che pare appunto essere quella della speranza scritta attraverso il linguaggio metaforico della fiaba, dato che “all’indice della mano destra dell’imperatore, l’anello della grande pietra azzurra era tornato a rifulgere di purissima luce”.
La presentazione del libro tuttavia sarebbe monca, se non si citassero, le bellissime illustrazioni della Pittrice Maria Paola Forlani, che concludono il volume. Sono dodici disegni, raffinati come miniature di un antico e prezioso libro d’ore, racchiusi in cornici decorate a colori, mentre la scena al centro, è disegnata in un fitto intrico di leggerissimi segni in bianco e nero. La sapienza visiva si coniuga in tal modo all’intelligente capacità artistica, arricchendo il volume che – già introdotto in una prima edizione da una colta presentazione di mons. Franco Patruno – si impreziosisce ora con questa piccola bibbia del fantastico, dove il figurativo si lancia nell’avventura del confronto con la modernità; così come nel racconto la fantasia creativa vibra nella luce della storia e della ragione.

Il romanzo di Franco Cardini “L’Imperatore, il Re del Mondo, il Cavaliere”,con illustrazioni di Maria Paola Forlani, Edizione Carta Bianca – Faenza, verrà presentato alle ore 18 del 18 febbraio a Casa dell’Ariosto, Via Ludovico Ariosto 67 Ferrara, nella sala conferenze.
Introdurrà Angelo Andreotti, Direttore dei Musei d’Arte Antica, dialogherà poi con l’autore Piero Stefani e reciterà alcuni brani del romanzo l’attore Fabio Mangolini.
Per l’occasione saranno esposte le illustrazione del libro.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it