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da: Ufficio Stampa CSO

Ivan Ginesini di Mirano (VE) una scuola di Rugby che ha sfornato e continua a sfornare campioni di questo sport dove contano le regole della lealtà, dell’onore, della fatica premiata, con una stretta di mano si è aggiudicato il primo Premio Superfruitness oggi ad EXPO nell’area gestita da CSO e tutta dedicata ai valori della frutta e di un importante alleato, lo sport.
A consegnare il Premio Piergiorgio Lenzarini Presidente del Gruppo Alegra, un grande gruppo di produttori italiani che oggi vanta un fatturato 160 milioni di euro ed una produzione annuale che copre tutta la gamma di offerta disponibile in Italia.
“Con i nostri produttori – dichiara il Presidente Piergiorgio Lenzarini – ci impegniamo ogni giorno per portare sulle tavole italiane ed europee frutta e verdura di assoluta qualità. Il nostro è un lavoro duro, pieno di imprevisti che richiede costanza, impegno e umiltà ma che alla fine è il più gratificante del mondo. Il rugby ci assomiglia un po’ per le doti di grande forza e determinazione che richiede e siamo orgogliosi di assegnare ad un campione di questo sport che ci sta dando tantissime soddisfazioni, il premio Superfruitness che identifica un supereroe che acquisisce sempre più energie mangiando frutta “.
La frutta e lo sport sono una perfetta associazione per vivere sani ed in forma.
Le linee Guida del Ministero della Sanità e dell’OMS concordano sul fatto che occorre mangiare almeno 400 g. al giorno di frutta e verdura e praticare attività fisica costante.
“Quando si pratica uno sport – dichiara Ivan Gianesini – in genere, si segue una dieta alimentare che ci consente di mantenere non solo un peso ed un equilibrio idoneo alla nostra struttura fisica, ma di acquisire anche quell’agilità che, se si è in sovrappeso, tende a scomparire.
Ovviamente nel rugby ci sono ruoli specifici da ricoprire con atleti dalle strutture fisiche molto diverse tra loro. Basti pensare al pacchetto di mischia che, per intenderci, è quello che in campo si ritrova a fare delle grosse ammucchiate. Chi fa parte del pacchetto di mischia ha di solito un peso che va dai 100 kg in su; invece chi gioca sull’ala ha generalmente un peso che si aggira intorno agli 80/90 kg per poter essere non solo veloci, ma anche resistenti nel subire placcaggi, ammortizzandone il contrasto (cioè gli spintoni).
In ogni caso nella nostra dieta la frutta e la verdura sono una componente essenziale a cominciare dalla colazione del mattino per proseguire a pranzo prima di una gara, e terminare alla sera dove si concentra particolarmente l’apporto di proteine vegetali in modo da favorire nel corso della notte il processo di rigenerazione delle fibre muscolari”.
L’evento ad EXPO organizzato da CSO nell’ambito del Progetto Europeo Fruitness ha suscitato molto interesse tra il folto pubblico di curiosi e addetti ai lavori presenti per ascoltare una storia affascinante di successo imprenditoriale come quella di Alegra/Valfrutta e di uno sport ed un campione che incarna al meglio i valori dello sport.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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