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da: Associazione Culturale Balamòs

“FUNAMBOLI”
Una dimostrazione di lavoro dal laboratorio teatrale rivolto a persone con malattie neurodegenerative,famigliari, caregivers e operatori del settore

Martedì 19 Luglio, alle ore 18.30 presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara, si conclude il laboratorio teatrale “Cura la mano e la parola” con la presentazione di una dimostrazione di lavoro intitolata “Funamboli”.

ingresso su prenotazione: info@balamosteatro.org oppure 328 8120452

La giornata si colloca all’interno del progetto regionale “Caregiver Day” proponendosi come occasione di confronto tra coloro che si prendono cura di un proprio famigliare e medici, operatori socio-assistenziali e sanitari, figure istituzionali, rappresentanti del Terzo Settore.
Promosso da ASP–Centro Servizi alla Persona/Servizio Anziani, Centro Teatro Universitario di Ferrara, sindacati CGIL, CISL, UIL, il laboratorio è stato condotto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro.
Dopo il successo dell’esperienza del 2015, diretta dallo stesso Michalis Traitsis e culminata con la discussione pubblica e la proiezione del video documentario di Marco Valentini, ”Storie in bilico” all’interno del Caregiver Day “Cura la mano e la Parola”, nel 2016 è stato proposto un secondo percorso di laboratorio teatrale nuovamente indirizzato a caregivers, anziani e operatori del servizio, finalizzato a fornire un luogo fisico ed emotivo all’interno del quale poter esprimere sensazioni, emozioni e pensieri legati al lavoro di cura, sia dal punto di vista del curante che dell’assistito.
ASP–Settore Anziani si dedica a persone che si trovano in difficoltà nella gestione della vita quotidiana e prive della concreta possibilità di ricevere aiuto dai propri famigliari, fornendo un efficace sostegno alle famiglie impossibilitate ad assistere un componente anziano totalmente o in parte non autosufficiente, e coadiuvando la famiglia nel difficile compito di caregiving.
L’impegno di ASP è dunque particolarmente diretto al sostegno alla domiciliarità con l’offerta di strumenti non solo di tipo assistenziale e sanitario al caregiver ma anche affettivo ed emotivo. Tra il 2013 e il 2014 è stato per questo progettato un primo corso di informazione “Cura: la mano e la parola” con l’obiettivo di dare indicazioni, sviluppare competenze, favorire il confronto con specialisti e altri caregivers, fornire supporto coinvolgente ed emozionale.
Il rinnovo del progetto di intervento teatrale 2016, oltre a rafforzare la collaborazione del Centro Teatro Universitario con ASP e Balamòs teatro, consolida il ruolo dell’Ateneo e dello stesso CTU in campo formativo e sociale nella direzione della sempre più ampia condivisione di programmi di lavoro con diversi soggetti del territorio.
Anche quest’anno il laboratorio è stato condotto da Michalis Traitsis con l’impegno di creare un ulteriore legame tra processi di cura e processi creativi, offrendo rinnovate possibilità alle “best pratices” negli ambiti delle affinità tra “performing arts” e “medical humanities”.
Partecipano all’evento: Amedeo Bergamini, Donatella Bonora, Valeria Brina, Rodolfo Cafà, Roberta Capisani, Giancarla Cavallari, Giulia Gamberoni, Svetlana Grundan, Marisa Marchetti, Marilena Marzola, Antonietta Mazzanti, Giuseppe Mesiano, Laura Pisa, Rosina Pititto, Marco Sacchetto, Rosa Sandri, Luciana Venco.

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PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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