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Da: Organizzatori

Antiqua Estensis presenta “Fuori dagli schermi” ovvero la Musica Classica racconta il cinema presso la Palazzina Marfisa d’Este di Ferrara in corso Giovecca, 170.

Entrata ad offerta libera curata dall’associane Amici della Musica Frescobaldi di Ferrara per sostenere iniziative benefiche locali.

L’orchestra Antiqua Estensis diretta da Renato Vanzini farà rivivere film indimenticabili attraverso le loro colonne sonore tratte dal repertorio classico.

Simone Scopa è il curatore della video proiezione.

La musica ha da sempre avuto un rapporto molto stretto con il cinema.
Quando ancora le proiezioni erano prive del sonoro venivano regolarmente accompagnate
da un sottofondo musicale, generalmente eseguito da un pianista o da un piccolo gruppo
che improvvisava musiche più o meno ispirate alle immagini. Pian piano grandi nomi
della musica colta si avvicinarono a questa nuova arte, iniziando a scrivere musiche
originali da eseguire in sincrono con la proiezione; resta il più famoso ed a tutt’oggi
occasionalmente accompagnato con orchestra dal vivo il film “Aleksandr Nevskij” con le
musiche scritte da Sergej Prokof ’ev nel 1938. In gioventù Dmitrij Šostakovic, in
difficoltà economica, per mantenersi gli studi lavorò per anni come pianista in sala
cinematografica, esperienza di per sé faticosa ma fortemente influente nel suo futuro di
compositore, e molte volte si trovò a scrivere musiche per il cinema collaborando con i
registi più influenti del suo tempo. Ad oggi gli autori di musiche da film sono tra gli
esponenti più conosciuti e stimati della musica sinfonica.
Del resto già il termine “colonna sonora” rende chiaramente l’idea dell’importanza
dell’accompagnamento musicale per le immagini, un fondamentale aiuto per calare lo
spettatore in atmosfere e situazioni. E molto spesso alle musiche originali scritte per un
film vengono affiancati brani di musica classica.
Da questa riflessione, l’ensemble Antiqua Estensis sotto la guida del M°Stefano
Squarzina propone ai suoi spettatori un viaggio tra brani noti che sono presenti in famosi
film, riportando così l’ascoltatore ad immagini e ambientazioni conosciute a tutti,
abbinando la cultura della musica classica alla piacevolezza di una sera estiva.
PROGRAMMA:
W.A. Mozart Eine kleine nachtmusik, Allegro Amadeus
J. Offenbach Barcarolle La vita è bella
S. Joplin The Entertainer La Stangata
J.S. Bach Aria Seven
W.A. Mozart Eine kleine nachtmusik, Adagio Alien
A. Vivaldi Concerto in do per mandolino, Allegro Vidoq
Largo, Allegro Casanova
P. Mascagni Intermezzo da Cavalleria rusticana Il padrino III
J. LaCalle Garcia Amapola C’era una volta in America
G.F. Haendel Sarabande Barry Lyndon
D. Sostakovic Valtz n.2 Eyes wide shut
Palazzina della Marfisa, Ferrara
domenica 14 luglio 2019, ore 21.00

ensemble d’archi Antiqua Estensis
Renato Vanzini, direttore
Simone Scopa, videoproiezioni

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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