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da: Legacoop Emilia-Romagna

Il 19 settembre l’Assemblea dei Soci è chiamata ad approvare il progetto di fusione, che darà vita alla più rilevante Cooperativa di Abitazione a proprietà indivisa della provincia di Ferrara.
È stata convocata per il giorno 19 settembre alle ore 9:00 presso il Centro Sociale Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro l’Assemblea Generale dei Soci della Cooperativa Castello per votare il progetto di fusione, che prevede l’incorporazione nella cooperativa del Consorzio Servizi Urbani.

La Cooperativa Castello, presente sul territorio dal 1971, è una cooperativa di abitazione a proprietà indivisa, ovvero una società proprietaria di immobili a scopo abitativo che i soci ottengono in locazione permanente a canone agevolato. La Castello si è affermata nel corso degli anni come il principale soggetto nella provincia di Ferrara ad occuparsi di housing sociale nel settore privato, riuscendo a soddisfare il bisogno della casa per le fasce sociali intermedie: sia persone che non vogliono o non possono acquistare una casa di proprietà e scelgono di accedere, attraverso la cooperativa, ad abitazioni di qualità a condizioni vantaggiose; sia coloro che non possiedono i requisiti per accedere alle graduatorie di assegnazione di un alloggio pubblico. Oggi la cooperativa conta circa 1000 soci ed un patrimonio abitativo di 517 alloggi.
Il Consorzio Servizi Urbani è un consorzio di cooperative operanti nel settore abitativo, nato all’inizio degli anni 2000, che ad oggi ha realizzato ed assegnato circa 200 alloggi tra Ferrara, Comacchio e Porto Garibaldi.

L’incorporazione del Consorzio Servizi Urbani nella Cooperativa Castello darà vita ad una grande cooperativa a larga base sociale con un patrimonio di 728 alloggi e la gestione diretta di altri 60 alloggi realizzati dalla Cooperativa Tre Ponti di Comacchio, per un totale di 788 alloggi tutti gestiti in locazione permanente: 607 alloggi nel comune di Ferrara, 42 nel comune di Copparo e 139 nel Comune di Comacchio. Verrà così a crearsi una realtà unica, con un patrimonio netto di 9.710.000 € e immobilizzazioni per un totale di
31.555.000 €, che diventerà sul territorio il principale soggetto privato/cooperativo operante nell’edilizia sociale agevolata.

Il progetto di fusione, una volta votato, avrà validità dal primo gennaio 2016. La nuova cooperativa sarà presieduta da Daniele Guzzinati, eletto Presidente della Cooperativa Castello lo scorso maggio nel corso dell’ultima Assemblea dei Soci.
Daniele Guzzinati, già Presidente del Consorzio Servizi Urbani e Coordinatore Regionale delle cooperative a proprietà indivisa per conto di Legacoop, proseguirà il lavoro svolto negli ultimi 20 anni dal Presidente uscente della Castello, Franco Vincenzi. Vincenzi rimarrà nel Consiglio di Amministrazione portando il proprio contributo nel rafforzamento della proprietà indivisa, quale importante esperienza di autogestione ed inclusione sociale. Le cooperative di abitanti a proprietà indivisa sono un’esperienza storica che ha saputo mantenere nel tempo gli elementi fondanti dello scopo mutualistico: abitazioni di qualità a prezzi modici in locazione permanente. Con la fusione la Castello sarà patrimonialmente più strutturata e maggiormente in grado di soddisfare il fabbisogno di housing sociale del territorio.
“Sarà pertanto ancora più importante il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati di Gestione – sostiene Daniele Guzzinati – per le scelte strategiche da farsi sia in campo di recupero/manutenzione e risparmio energetico del nostro patrimonio, sia per individuare nuove opportunità di ampliamento e soddisfacimento del fabbisogno abitativo esistente, tenendo sempre presente l’importanza del rapporto tra cooperativa e socio. Sarà un lavoro impegnativo quello che ci aspetta e farò di tutto affinchè la fiducia accordatami dai Soci e dal Consiglio sia ben corrisposta”.
La cooperativa proseguirà nella propria attività di programmazione finanziaria e ricerca di soluzioni progettuali, tese a garantire il diritto all’abitazione per soggetti con ridotte capacità di investimento.

All’Assemblea presenzieranno anche l’Assessore alle Politiche Sociali Chiara Sapigni e il Presidente di Legacoop Ferrara Andrea Benini.
“In questo momento di recessione economica – afferma Andrea Benini – in tutta Europa si sperimentano soluzioni di housing sociale a carattere cooperativo per dare risposte al bisogno di casa. In Italia e a Ferrara c’è un’antica e positiva tradizione in questo senso che oggi compie un ulteriore passo evolutivo: infatti la scelta delle Assemblee di ridurre la frammentazione per costituire un soggetto unico più forte consente di sostenere il presente e progettare in modo più solido il futuro. Anche per questo motivo continueremo a chiedere un trattamento IMU che tenga conto delle specifiche caratteristiche delle cooperative a proprietà indivisa”.
“Nella nostra città le cooperative di abitanti hanno dato una risposta molto importante ai bisogni abitativi delle famiglie – conclude Chiara Sapigni –, ancora di più negli anni della crisi, che ha colpito duramente un numero sempre maggiore di persone. Nei mesi passati abbiamo condiviso anche nuove progettualità con queste cooperative per dare ulteriori risposte ai bisogni dei cittadini”.
Fra tutti i soci che parteciperanno all’Assemblea verranno sorteggiati i vincitori di tre biciclette, donate dalla cooperativa.

LE COOPERATIVE DI ABITANTI A PROPRIETÀ INDIVISA
Le cooperative edilizie si distinguono, a seconda che realizzino alloggi da assegnare in proprietà o in godimento, in Cooperative a proprietà divisa e in Cooperative a proprietà indivisa.
L’elemento unificante di tali cooperative è rappresentato dalla necessità di perseguire lo scopo mutualistico: soddisfare in modo prevalente i bisogni dei soci ai quali vengono assegnati gli alloggi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato.
Nella proprietà indivisa la proprietà del fabbricato rimane alla cooperativa; il socio non acquista l’immobile, ma ne usufruisce a tempo indeterminato pagando un canone d’uso agevolato, inferiore agli affitti di mercato. Tale funzione ha reso la proprietà indivisa un’esperienza storica, in quanto soluzione che ha consentito di soddisfare il bisogno di casa per ampie fasce di popolazione: giovani, famiglie, anziani il cui reddito non consentirebbe loro di acquistare una casa ma anche persone che, più semplicemente, decidono di associarsi per poter usufruire in locazione permanente di alloggi di qualità a prezzi contenuti.
Il socio partecipa economicamente sia attraverso il versamento di una quota associativa iniziale, sia pagando mensilmente un canone d’uso, destinato al rimborso delle rate di ammortamento dei mutui e delle spese generali, di entità inferiore agli attuali affitti di mercato.

IL CONTESTO REGIONALE E LOCALE
Il patrimonio edilizio in proprietà indivisa in locazione permanente in Emilia Romagna è di circa 8.000 alloggi. Ad oggi le cooperative a proprietà indivisa sono 9, con un valore di produzione complessivo al 2013 di circa 30.000.000 di euro. Tutte queste cooperative sono in attività con programmi edilizi in corso e finanziati sulla base dei nuovi programmi ERS (Edilizia Residenziale Sociale) 2010 della Regione Emilia Romagna.
Nella provincia di Ferrara le prime cooperative di abitazione sono state promosse e costituite negli anni sessanta, allo scopo di favorire l’aggregazione dei cittadini in cooperativa e di costruire abitazioni per i propri soci, riuscendo inoltre a realizzare strutture di servizio in quartieri residenziali, come negozi e uffici, per elevare il livello di qualità delle zone di intervento.
Ad oggi il settore di abitazione aderente a Legacoop Ferrara è il principale soggetto che, ad eccezione delle Pubbliche Amministrazioni e dell’ACER, risponde alla richiesta di housing sociale del nostro territorio.

COOPERATIVA CASTELLO e CSU – LA STORIA
La Cooperativa Castello è sorta nel 1971 per volontà di un gruppo di soci che, con il sostegno unitario delle istituzioni locali, del movimento cooperativo rappresentato da Legacoop e delle principali organizzazioni sindacali, hanno dato vita ad un’importante esperienza di solidarietà e di cooperazione, a conferma di uno spirito associativo profondamente radicato nella cultura e nelle tradizioni di questa provincia.
Tra il 1977 ed il 1984 la cooperativa ha realizzato un patrimonio abitativo di 517 alloggi, utilizzando in prevalenza finanziamenti pubblici agevolati in base alle leggi dello Stato e della Regione, ed assegnati a propri soci nel Comune di Ferrara e nel Comune di Copparo.
Successivamente agli anni novanta, l’attività è continuata attraverso il Consorzio Servizi Urbani, una società cooperativa voluta e realizzata dalle cooperative di abitazione (sia a proprietà divisa che indivisa) aderenti a Legacoop Ferrara, con lo scopo prioritario di affrontare congiuntamente il problema della casa nella provincia, garantendo una abitazione anche a chi non riesce ad acquistarla in proprietà.
Attraverso l’attività del Consorzio, si sono realizzati altri 200 alloggi e si è dimostrato il successo di esperienze di aggregazione su larga base sociale, come efficace soluzione di supporto agli interventi abitativi del settore pubblico.

PROGRAMMI PER IL FUTURO
La cooperativa ha recentemente consegnato il programma di 14 alloggi a Ferrara in località Barco finanziato con i fondi previsti dal Bando ERS e sta completando il programma di 39 alloggi nel PRU Raibosola a Comacchio, sempre con fondi dello stesso Bando Regionale.
La Cooperativa ha in programma le seguenti azioni:
– l’adeguamento degli immobili alle attuali normative che regolano il risparmio energetico;
– la continuità nella definizione di programmi edilizi con sinergie tra Regione e Amministrazioni Comunali, rivolta principalmente a soddisfare il bisogno abitativo per le classi sociali più deboli, anche attraverso l’utilizzo del patrimonio rimasto invenduto o incompiuto dalle crisi del settore costruzioni (tale intervento contribuirebbe inoltre a prevenire e contrastare il problema urbanistico di degrado delle aree interessate);
– intervenire su tutti gli aspetti fiscali che stanno colpendo il settore della indivisa, in quanto l’attuale tassazione sta minando la sostenibilità dei programmi edilizi. Nello specifico, allo stato attuale è impossibile usufruire di incentivi e detrazioni fiscali per i costi relativi al recupero edilizio e all’adeguamento degli alloggi alle normative sul risparmio energetico. Inoltre, per quanto riguarda l’imposta municipale unica (IMU), ogni anno la proprietà indivisa deve contrattare per vedersi riconosciuta la tassazione come prima e non come seconda casa. Auspichiamo interventi rapidi affinché l’IMU sulla proprietà indivisa venga cancellata o, quantomeno, affinché gli alloggi delle cooperative vengano riconosciuti stabilmente come prima casa;
– ampliare le collaborazioni con le cooperative sociali per incrementare i servizi alla persona per i soci assegnatari.

PROGETTO PORTE A.PER.TE: LA QUALITÀ DELL’ABITARE
Porte A.per.te è un progetto di coesione sociale nato nell’ambito del Community Lab, percorso regionale di partecipazione per attivare politiche locali innovative che investano sul contributo e sul coinvolgimento dei cittadini. Il progetto è promosso e organizzato in sinergia dalle Istituzioni Pubbliche e da Associazioni, cittadini attivi e Cooperative, tra cui figurano la Cooperativa Castello, la Cooperativa Sociale Camelot, la Cooperativa Teatro Nucleo.
Il progetto intende promuovere diverse iniziative per favorire la coesione sociale nella zona Doro di Ferrara (Quartiere Barco). Tra il mese di maggio e dicembre 2015 si realizzeranno incontri a tema: scambio di buone prassi sull’economia sostenibile, laboratori teatrali, proposte assistenziali per persone fragili e reti di vicinato, ecc.
La Cooperativa Castello, nel sostenere questo progetto, vuole integrare gli interventi abitativi con servizi alla persona, volti a favorire lo sviluppo di una comunità solidale e partecipe e a sottolineare l’importanza di soddisfare e curare anche la dimensione qualitativa nei servizi abitativi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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