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Il Salone Internazionale della Pera apre le porte al pubblico con un’offerta espositiva di altissimo livello e i convegni del World Pear Forum. Taglio del nastro il 2 dicembre alle 12.00 con istituzioni, associazioni di categoria e i rappresentanti della filiera FERRARA, 1 dicembre 2021 – Al via la quarta edizione di FuturPera – Salone Internazionale della Pera, una delle manifestazioni di punta di Ferrara Fiere Congressi interamente dedicata alla pericoltura, che si terrà da giovedì 2 a sabato 4 dicembre. Un’edizione importante per il comparto che ancora una volta si riunirà a Ferrara, capitale produttiva
italiana della pera, per fare il punto sulle problematiche e le prospettive concrete di rilancio.
Il Salone sarà aperto giovedì e venerdì dalle 9 alle 18.30 e sabato dalle 9 alle 14, mentre il taglio del nastro “ufficiale” è previsto per il 2 dicembre alle 11.30 alla presenza di: Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura; Filippo Gallinella, deputato e presidente Commissione Agricoltura Caccia e Pesca della Camera dei Deputati; Alan Fabbri, sindaco di Ferrara; Andrea Moretti, presidente Ferrara Fiere Congressi; Gianni Amidei, presidente Oi Pera; Paolo Bruni, presidente CSO Italy; Paolo Govoni, commissario straordinario Camera di Commercio di Ferrara; Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara e del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara; Gianluca Vertuani, presidente Confagricoltura Ferrara e Antonella D’Agostino, project manager
della manifestazione.
Sarà una tre giorni ricchissima di momenti informativi a partire dalle soluzioni e le proposte delle aziende nella parte espositiva e commerciale, specializzate in tutti i settori della filiera, dalla ricerca varietale al vivaismo e poi agrofarmaci e fitofarmaci, produzione, raccolta e post-raccolta, meccanizzazione agricola, logistica, packaging, commercializzazione del prodotto e import-export.
Di altissimo profilo la parte convegnistica del World Pear Forum organizzata, sin dalla prima edizione, con il prezioso supporto di CSO Italy. Si comincia il 2 dicembre alle 15 con il convegno dedicato a commercializzazione e aggregazione con i vertici dell’AOP UNAPera, la nuova società consortile che unisce 25 imprese che rappresentano oltre il 70% delle pere commercializzate. Interverranno il presidente Adriano Aldrovandi; Roberto Della Casa, responsabile del progetto; Giampaolo Nasi, coordinatore comitato commerciale; Alessandro Zampagna, coordinatore comitato costituente, e Mauro Grossi, vicepresidente vicario e presidente del Consorzio della Pera dell’Emilia Romagna IGP.

ORGANIZZATO DA
Si continua venerdì 3 dicembre a partire dalle 9.30 con il convegno tecnico del World Pear Forum che affronterà le principali problematiche climatiche e fitosanitarie del comparto, cercando di dare spunti concreti a tecnici e produttori. L’incontro sarà suddiviso in tre sessioni nel corso delle quali si alterneranno sul palco ricercatori ed esperti: “Cambiamenti climatici e gli effetti sull’ortofrutta”; “Grandi temi che affliggono la pericoltura – I risultati della ricerca”; “Green Deal e nuove frontiere della pericoltura”. Il Salone chiuderà sabato con un appuntamento dedicato ai trend di consumo di pera, con un grande cooking show organizzato in collaborazione con l’Istituto Alberghiero Vergani-Navarra.
Il Salone è organizzato da Ferrara Fiere Congressi, CSO Italy, il principale partener organizzativo e OI Pera – Organizzazione Interprofessionale Pera. L’evento ha anche il patrocinio del Ministero delle politiche Agricole, alimentari e forestali ed è sostenuto da Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Camera di Commercio di Ferrara e da alcuni sponsor come Bper Banca e VH Italia Assicurazioni.
Ricordiamo che l’ingresso alla Fiera e al WORLD PEAR FORUM è gratuito ma è necessaria la registrazione che deve essere preferibilmente effettuata online sul sito www.futurpera.com per evitare assembramenti all’ingresso, oppure direttamente in fiera. Per accedere ai padiglioni è necessario essere in possesso della Certificazione verde Covid- 19 (green pass) e per ottenerla sarà possibile effettuare anche un tampone rapido prima dell’accesso.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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