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da: organizzatori

Link a video su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=jy5CYzf5mNU&feature=youtu.be
12 Settembre 2015 – San Marino Cafè – Casal Borsetti (Ra) – ore 20.00
25 Settembre 2015 – Red Mosquito – Scandiano – ore 22.30
26 Settembre 2015 – Concerto Per Federico Aldrovandi – Piazza del Municipio – Ferrara – ore 21.00

Nuovo progetto musicale che vede impegnati i Gasparazzo in una instant song di denuncia, in collaborazione con il Comitato Fermare La Discarica, di Poiatica, nel comune di Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, Appennino.
“Che Senso Ha” racconta di una storia davvero particolare, di quelle che non vorremo che accadessero. Una discarica attiva dal 1995, con oltre 5 lotti con oltre due milioni di tonnellate di rifiuti e del piano di ampliamento di questa per altre 500.000 tonnellate. Per questo, dal 2012 è sorto un comitato che denuncia inoltre esalazioni gassose provenienti dalla discarica che invadono tutta la vallata, la mancanza di studi epidemiologici e di salute sulla popolazione residente, la presenza di un territorio fortemente dissestato, la discarica poggia su un territorio per natura geologica instabile e altamente franoso. Il brano è stato scritto con l’urgenza di raccontare ma non per questo rinuncia alla ricerca e tra le particolarità c’è la presenza del Du Botte, il tradizionale organetto abruzzese, quasi a rinsaldare il legame tra le radici della band ed il territorio, l’Emilia in cui la band si è formata ed è cresciuta.
L’impegno è da sempre parte della storia dei Gasparazzo ed il gruppo ha avuto occasione di esibirsi in situazioni tra le più diverse, dalle commemorazioni per la Resistenza, a cui è dedicato un progetto speciale, “Esiste Chi Resiste”, con le storie raccolte nel modenese e nel reggiano, o ancora nei campi dei Sahrawi in Algeria ed in moltissime altre situazioni. Una particolarmente sentita sarà quella che vedrà la band emiliana aprire il concerto dedicato a Federico Aldrovandi a Ferrara, in compagnia di Punkreas, 99 Posse, Giorgio Canali e Rossofuoco e Strike, nell’ambito di una due giorni nel decenennale dell’uccisione di Federico durante un fermo di Polizia e che prevende anche altre iniziative, quali incontri e mostre.

Credit: Diretto da Federico Guercio

Gasparazzo sono: Alessandro Caporossi, voce e chitarra classica – Generoso Pierascenzi – voce e chitarre – Roberto Salario – basso e contrabbasso – Giancarlo Corcillo – fisarmonica ed organetto – Matteo Cimini – batteria

Gasparazzo: www.gasparazzo.it
Comitato Fermare la Discarica: https://www.facebook.com/comitato.fermareladiscarica
Musica, Parole Ed Immagini Per Federico: https://www.facebook.com/events/943614235681649/
New Model Label: www.newmodellabel.com
Make A Dream – booking: www.makeadream.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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