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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Gene Gnocchi sbarcherà a Comacchio venerdì 13 febbraio per presentare il nuovo spettacolo “Sconcerto Rock”.

Prosegue la stagione teatrale invernale con uno degli ospiti più attesi della rassegna “Comacchio a teatro”, Gene Gnocchi, che venerdì 13
febbraio alle ore 21 presenterà nella sala polivalente “San Pietro” di Palazzo Bellini il suo nuovo spettacolo. Volto noto del palcoscenico e del piccolo schermo, dopo l’esordio come comico emergente al “Maurizio Costanzo Show” dalla fine degli anni ’80 è tra i protagonisti di programmi cult della televisione di quegli anni, quali “Emilio” e “Mai dire Gol”. Da lì prosegue la carriera inanellando successi e partecipazioni a programmi comici su tutte le reti nazionali. Non disdegnando apparizioni sul grande schermo, anche con ruoli da protagonista, in tempi più recenti, Gene indirizza la sua esperienza televisiva più spiccatamente verso i programmi sportivi, pur senza perdere mai la sua vena comica e dissacrante. Come ha scritto di lui il critico Ugo Volli ‘Di tutti i comici televisivi”, Gnocchi è il più intellettuale e surreale, quello che ha la capacità più spiccata di sovvertire il senso o di indicare l’insensatezza del mondo. Non è un satirico, non fa imitazioni, non naviga nella rete fitta di citazioni reciproche di cui si nutre la televisione contemporanea. Non descrive tipi sociali più o meno buffi, non gioca con le parole. E’ un artista che racconta un mondo che all’inizio appare dimesso, quotidiano, privo di ogni interesse, vagamente autobiografico, e progressivamente ne approfondisce le miserie e le sciocchezze trasformando la piccola stupidità di ogni giorno in un monumento all’assurdo, in un abbagliante poema dell’incongruenza. A Comacchio presenterà la sua ultima creazione, SCONCERTO ROCK; un esilarante spettacolo che vede il poliedrico artista nelle vesti di ‘The Legend’, un’anziana rockstar tornata sul palco dopo anni di silenzio, nella speranza di risolvere i suoi problemi economici. Il ritorno sulle scene però si trasforma ben presto in un calvario: problemi audio, insubordinazione dei musicisti, giornalisti della stampa estera che lo mettono alla berlina, il traduttore che lo ridicolizza e il pubblico che gli contesta le scelte artistiche. Un caleidoscopio di risate e situazioni comiche ed imprevedibili, vedrà avvicendarsi sulla scena interventi di altri attori e di travestimenti in personaggi improbabili, impersonati dallo stesso Gene.
L’atteso appuntamento è fissato per venerdì 13 febbraio alle ore 21:00 a Palazzo Bellini, (via Agatopisto 7 a Comacchio.) La biglietteria è aperta dalle ore 20:00. Info e prenotazioni al numero 349 0807587. Prevendita on-line e programma completo sono consultabili sul sito www.comacchioateatro.it.
Il prossimo appuntamento della rassegna, sotto la direzione artistica di Massimiliano Venturi, avrà luogo venerdì 20 febbraio sempre alle ore 21. Il comico Marco Della Noce, porterà in scena “Le Cronache di Ernia”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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