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da: Legacoop Emilia-Romagna

Venerdì 2 ottobre alle 16:30 si terrà in Municipio un incontro per parlare di cooperazione e innovazione, durante il quale verrà inaugurata la mostra fotografica Coopy-Telling. Nel corso delle tre giornate del festival prosegue inoltre la raccolta firme contro le false cooperative.

Generazioni, il coordinamento dei giovani cooperatori delle imprese aderenti a Legacoop Ferrara, ha organizzato in occasione del Festival di Internazionale alcune iniziative aperte al pubblico.
Venerdì 2 ottobre, alle ore 16:30, presso la Sala dell’Arengo del Comune in piazza Municipale, si terrà l’incontro dal titolo GENERATORI DI INNOVAZIONE. Perchè fare cooperazione è innovativo?. Nel dibattito, moderato da Generazioni, si parlerà di come la cooperazione possa essere un modello innovativo piuttosto che solo un movimento reduce dalle glorie del passato, e sia in grado di dare risposta a bisogni emergenti. Sono invitati a prendere parte al dibattito Marco Tognetti di Agenzia Lama di Firenze, fondatore anche dello Yunus Centre di Firenze, e Matteo Serra di How/Art, startup cooperativa pugliese, ideatrice della stampante open source /QUDA.
In apertura dell’incontro verrà inaugurata la mostra fotografica COOPY-TELLING. Storytelling fotografico della cooperazione ferrarese, che rimarrà in esposizione presso il Salone d’Onore del Municipio di Ferrara dal 2 al 9 ottobre, per poi venire esposta in modo itinerante nelle sedi di diverse cooperative del territorio. La mostra è esito del concorso fotografico bandito da Generazioni Ferrara lo scorso luglio e rivolto ai cooperatori under 40 delle cooperative iscritte a Legacoop Ferrara. Ai partecipanti era stato chiesto di scattare fotografie che raccontassero la propria realtà ispirandosi ai 7 principi della Dichiarazione di Identità Cooperativa e di arricchire ogni scatto con un breve testo di storytelling che contribuisse a veicolare il senso dell’immagine. Il risultato è una riflessione sulla cooperazione del nostro territorio attraverso gli sguardi e le parole dei giovani che la vivono ogni giorno. I tre scatti vincitori del concorso verranno premiati nel corso dell’incontro.
Infine, nel corso delle giornate del festival, è possibile dare il proprio contributo alla battaglia per la buona cooperazione: presso lo stand di UnipolSai Assicurazioni e Assicoop Modena e Ferrara in piazza Municipale si potrà firmare a favore della legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, che danneggiano il mercato e la reputazione della vera cooperazione. La campagna è promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) ed è possibile firmare fino a fine ottobre.
Per ulteriori informazioni sulle iniziative, contattare Legacoop Ferrara all’indirizzo: f.tamascelli@ferrara.legacoop.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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