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Da: Addetta Stampa IIS Montalcini

In questi ultimi anni, il settore dell’imprenditoria del nostro territorio ha dato prova di saper resistere ai contraccolpi della crisi economica, grazie allo spirito di iniziativa e all’intraprendenza di un gruppo di industriali che ha applicato nelle proprie aziende sistemi strutturali ed organizzativi decisamente all’avanguardia.
Proprio in tale contesto, all’interno dell’ampio e variegato ventaglio di iniziative legate all’orientamento in uscita proposto alle ultime classi del Montalcini, si inserisce l’incontro, svoltosi presso l’Aula Magna dell’Istituto, tra alcuni imprenditori locali e gli studenti.
Scopo prioritario dell’evento, far conoscere ai ragazzi che si preparano ad affrontare il mondo del lavoro, alcune aziende che rappresentano delle vere e proprie eccellenze nello scenario professionale del nostro territorio.

Relatori dell’incontro, presentati dal Dirigente scolastico Prof. Diego Nicola Pelliccia, che ha dato loro il benvenuto, ringraziandoli per la preziosa partecipazione, il Dott. Luciano Pollini e il Dott. Gian Paolo Barbieri.
Il Dott. Pollini è il titolare di due aziende leader del territorio argentano, la Bia e la Gescad , mentre Il Dott. Barbieri, coordinatore del Progetto Made in Porto 4.0, è promotore della diffusione di uno dei prodotti distintivi della zona, l’aglio nero di Voghiera.

Pollini ha ricostruito le tappe più salienti che hanno fatto della Gescad, che al momento conta circa 120 dipendenti, una delle aziende di programmazione informatica più affermate e competitive a livello nazionale.
Di grande rilevanza nel settore della produzione industriale in campo alimentare, anche la Bia, azienda produttrice di cous-cous, fondata 15 anni fa, che importa la sua materia prima dai paesi del Nord-Africa e che in questi ultimi anni ha esteso il suo raggio d’azione a livello mondiale.

Altra eccellenza alimentare del territorio, l’aglio nero di Voghiera, una vera e propria punta di diamante, nel settore gastronomico locale.
Si tratta di un prodotto unico, richiesto da oltre 50 ristoranti stellati in italia, il cui commercio è in continua espansione anche sul mercato internazionale.
I due esperti hanno avuto parole di incoraggiamento per i ragazzi, manifestando la loro massima disponibilità ad aprire le porte ai giovani diplomati, in cerca di una prima occupazione, garantendo loro la possibilità di perfezionarsi anche attraverso corsi di formazione.

Prima di rivolgere il proprio sguardo verso le grandi città italiane, se non addirittura all’estero, nella convinzione talvolta infondata che la nostra zona offra poche prospettive occupazionali, sarebbe bene informarsi sulle opportunità lavorative presenti nella nostra realtà che sta vivendo un processo di ripresa incoraggiante per chi si trova alle soglie del diploma.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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