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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Seimila euro per premiare il lavoro di ricerca sulla valorizzazione di specie di ortica tipiche della regione Emilia-Romagna vanno a Gianpiero Bonetti, dottorando del Laboratorio di Chimica degli Alimenti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Ferrara, coordinato da Vincenzo Brandolini. I fondi arrivano dal Concorso Lions 2014, rivolto a premiare la capacità di giovani laureati under 35 nello sviluppo di progetti innovativi nel settore agro-alimentare e delle “energie per il pianeta”, con caratteristiche speciali di organicità, coerenza, semplicità e che siano a sostegno della imprenditorialità e dell’occupazione giovanile.
Ci spiega Bonetti: “Il progetto è iniziato nel 2013 con lo studio bromatologico-nutrizionale su campioni spontanei raccolti dall’Associazione Amici dell’Ortica di Malalbergo che tutti gli anni, a settembre, organizza nello stesso Comune del bolognese la Sagra dell’Ortica. Da questi primi studi sono emerse le ottime caratteristiche nutrizionali dell’ortica ed inoltre essendo una pianta nitrofila, è possibile ipotizzarne un utilizzo per bonificare terreni fortemente concimati da eccessi di azoto. Da qui è nata l’idea di sviluppare il progetto verso una ricerca varietale e tecnologica per l’individuazione delle cultivar di ortica che meglio si prestino allo sviluppo di processi di trasformazione della materia prima con l’obiettivo di implementare l’utilizzo di questa pianta nel panorama alimentare, con la centralità sia del settore agricolo, sia di quello industriale. Inoltre, lo sviluppo di coltivazioni alimurgiche si inserisce nell’ottica di uno sviluppo di una agricoltura a basso impatto ambientale”.
“Infine, le conosciute proprietà officinali dell’ortica – conclude Bonetti – potranno essere approfondite ed utilizzate per lo sviluppo di integratori e di alimenti funzionali ad alto valore aggiunto, migliorando, nel contempo, lo studio di metodi analitici per la caratterizzazione e valorizzazione della componente nutraceutica”.
Grazie alla sensibilità del Lions Club Distretto 108 TB, che assegna ogni anno cinque premi, uno per ciascuna delle cinque sedi universitarie di Ferrara, Bologna, Modena-Reggio, Parma e La Spezia), i fondi ricevuti da Bonetti permetteranno l’inizio ed il primo sviluppo di questo ambizioso progetto di innovazione tecnologica, che darebbe voce scientifica alle esperienze del passato per una specie vegetale molto bistrattata anche se di antica tradizione locale e mondiale.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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