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Una passeggiata immaginaria tra i giardini letterari e i loro riferimenti reali quella fatta domenica (6 maggio 2018) all’interno della bella manifestazione ‘Giardini estensi’ con l’intervento di Giorgia Mazzotti e Simonetta Sandri, che hanno parlato di ‘Natura tra letteratura e realtà: dal Giardino dei Finzi-Contini alla siepe leopardiana’.

Giardini Estensi 2018 a Parco Massari di Ferrara

L’incontro sotto il gazebo al centro di Parco Massari di Ferrara è seguito a quello di sabato con lo scrittore Tiziano Fratus intervistato da Mimma Pallavicini e a quello, nella prima mattina di domenica, con il maestro giardiniere Carlo Pagani.

Tiziano Fratus con Mimma Pallavicini (foto GiardiniEstensi 2018)
Il maestro giardiniere Carlo Pagani (foto Valerio Pazzi)
Pubblico all’incontro sui “Giardini letterari” a Parco Massari di Ferrara

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“A Ferrara – ha raccontato Giorgia Mazzotti – quello dei Finzi-Contini è il giardino per eccellenza, che tutti cercano o hanno cercato. Questa ricerca fa spaziare tra diversi luoghi verdi della città e finisce per condurre più lontano, fuori anche dai confini regionali”. Da questo riferimento letterario si è quindi avviata la ricerca attraverso gli spazi verdi di ispirazione dello scrittore, partendo dalla casa natale della famiglia di Giorgio Bassani, in via Cisterna del follo 1 a Ferrara, non visitabile né visibile dall’esterno, ma documentata dalle fotografie storiche di Paolo Zappaterra, con il suo cortile interno dominato dalla magnolia, celebrata anche in una delle poesie dell’autore.

L’albero di magnolia nel giardino di casa Bassani fotografato da Paolo Zappaterra

Si prosegue con il giardino della casa della famiglia dei (Finzi)-Magrini [per conoscere la loro storia clicca qui], che tanti elementi biografici ha in comune con i protagonisti romanzeschi, anche se poi completamente ridisegnata nella trama letteraria. Il giardino, tra l’altro, è quello che sarà visitabile in via Mascheraio 14 a Ferrara all’interno della manifestazione ‘Interno Verde’ sabato 12 e domenica 13 maggio 2018.

Altra tappa fondamentale quella del giardino di Palazzo Prosperi-Sacrati, in corso Ercole I d’Este 23, dirimpetto a Palazzo dei Diamanti, dove grazie alle visite organizzate dall’associazione Arch’è presieduta da Silvana Onofri si ritrova il riferimento alla dimora immaginata dal romanzo. Il palazzo, infatti, si può identificare con quello descritto da Bassani come “grande, singolare edificio, assai danneggiato da un bombardamento del ’44, è occupato ancora adesso da una cinquantina di famiglie di sfollati”. A documentarlo durante le belle visite al Giardino del Quadrivio [clicca qui per leggere l’articolo sulla visita] c’è stata anche la testimonianza di Valerio Trevisan, che – durante le occasioni di apertura al pubblico – ha raccontato la sua esperienza di bambino che negli anni ’50 abitava con la famiglia in quel palazzo trasformato in alloggi comunitari, fonte di avventurose scorribande per lui e gli altri numerosi giovanissimi abitanti.

Cimitero ebraico di Ferrara affacciato sulla Mura degli Angeli

Da non dimenticare, infine, l’analogia tra il giardino romanzesco e il cimitero ebraico di via delle Vigne 12, così verde e piacevolmente alberato in maniera quasi selvaggia. Quale altro “intrico selvoso dei tronchi, dei rami, e del fogliame” si vede infatti se non questo, quando si cammina sulla “cima della Mura degli Angeli”? Una distesa verde e boscosa che rimanda proprio a quella indicata sulle pagine romanzesche come “imminente al parco” della dimora dei protagonisti.

Il dialogo, partito da questo riferimento ferrarese, si è quindi allargato a giardini letterari di altri luoghi del mondo attraverso le letture illustrate da Simonetta Sandri anche con l’ausilio delle proiezioni fotografiche, purtroppo impallidite sullo schermo a causa della luminosità circostante. Ecco allora la ricerca de ‘Il giardino segreto’ di Francis Hodgson Burnett di cui si possono ritrovare riferimenti nei parchi di tre differenti castelli inglesi: quello a cui lei fa riferimento nella narrazione che è Misselthwaite Manor nello Yorkshire; quello della dimora natale dove materialmente scrive il libro (Great Maytham Hall nel Kent) e quello usato come location per una delle principali trasposizioni cinematografiche (Highclere Castle nello Hampshire).

Allerton Castle, nello Yorkshire, luogo di ambientazione romanzesca
Great Maytham Hall a Rolvenden in Kent, dove la Burnett scrive “Il giardino segreto”
Highclere Castle nello Hampshire che fa da set al film

Dall’armonico avvicendamento di elementi naturali del giardino anglosassone, si passa in Iran con ‘Il giardino persiano’ raccontato da Chiara Mezzalama e, infine, in Giappone con quello narrato da Banana Yoshimoto ne “Il giardino segreto” con tutta la simbologia dello spazio orientale.

“Giardino segreto” di Francis Hodgson Burnett illustrato da Inga Moore, 2008
Cancello del castello nello Hampshire, set del romanzo

Modi diversi di raccontare giardini, con diverse sfumature di significato metaforico e letterario e riferimenti a spazi verdi che si possono rintracciare nella realtà. Non sono mancati i riferimenti al giardino come luogo di privilegio e protezione, che nel romanzo dei Finzi Contini si pone in contrapposizione con l’Italia fascista che sta fuori, un esterno da dove la tragedia è pronta a irrompere, ma anche nel giardino persiano che nella storia della Mezzalama isola e protegge dall’esterno dove la tragedia è in atto.

Modello di giardino persiano tradizionale
Sede dell’ambasciata italiana a Teheran raccontata nel “Giardino persiano” (foto Chiara Mezzalama)

Perché “Il giardino persiano” è ambientato a Teheran nell’estate 1981, stravolto dalla rivoluzione islamica dell’Ayatollah Khomeini, dalla crisi degli ostaggi americani, da un buio terrore, dalla povertà e dalla guerra con l’Iraq.

Giardini Estensi 2018 – pubblico a incontro con Giardini letterari per Giorgia Mazzotti e Simonetta Sandri (foto Valerio Pazzi)

Parlando di giardino come luogo lontano da tutto, fonte di protezione e ispirazione, si è quindi arrivati a Villa Ninfa, lo spettacolare parco dove Bassani fisicamente scrive il suo romanzo, uscito nel 1962. In un’intervista pubblicata solo nel 2016, ma realizzata dal giornalista Carlo Figari all’epoca della sua laurea in lettere nel 1979, Bassani ha infatti rivelato che quel luogo rappresenta la vera fonte di ispirazione per descrivere il suo “Giardino”. “I Finzi Contini – confessò Bassani al futuro giornalista – in verità derivano da una famiglia aristocratica romana, i Caetani di Sermoneta, e i luoghi che mi hanno ispirato l’ambientazione del romanzo sono il parco che questi nobili possiedono a Ninfa, vicino a Latina, e l’orto botanico di Palazzo Corsi, dietro le logge di Raffaello a Trastevere”. Il riferimento all’orto botanico e alle frequenti e attente visite fatte con il padre è stato in diverse occasioni riportato anche dalla figlia dello scrittore, Paola Bassani.

Giardini letterari raccontati da Simonetta Sandri e Giorgia Mazzotti (foto Valerio Pazzi)
Pubblico all’incontro di Giardini Estensi 2018 (foto Valerio Pazzi)
Pubblico a Giardini Estensi 2018 (foto Valerio Pazzi)

Da notare che l’incontro si è realizzato all’interno del bel (e pubblico) Parco Massari di Ferrara, che nella trasposizione cinematografica de “Il Giardino dei Finzi Contini”  identifica la collocazione dell’ingresso alla dimora nel suo cancello laterale, accessibile da corso Ercole I d’Este 40, riprodotto anche nelle locandine del film dove fa da sfondo al gruppo di Micòl e dei suoi amici.

Locandina del film “Il Giardino dei Finzi Contini” col cancello d’ingresso a Parco Massari
Cancello d’ingresso a Parco Massari di Ferrara nella realtà (foto GM)

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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