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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Il sottosegretario alla presidenza della Regione risponde alle accuse rivolte alla Regione dal Movimento 5 Stelle su presunti ritardi nella applicazione della legge regionale.

Bologna – Il sottosegretario alla presidenza Andrea Rossi  risponde alle accuse lanciate dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Bertani sul tema lotta al gioco d’azzardo e ludopatie.

“Il consigliere Bertani è indispettito – ha detto Rossi – perché il gruppo consiliare del Partito Democratico lo ha anticipato sul tema, interrogando l’assessore alla Sanità durante la seduta di martedì scorso dell’Assemblea legislativa, a pochi giorni dalla giornata di sensibilizzazione contro il gioco di azzardo indetta per domani, 7 maggio, in collaborazione con Slot Mob”.

“Bertani cerca l’ennesimo scoop – continua il sottosegretario – che rappresenta il marchio di fabbrica del M5s, un movimento che, in assenza di proposte, si traveste da Sherlock Holmes. Non ricorda, infatti, che in approvazione del bilancio di previsione 2015, lo stesso M5S ha votato contro il collegato di legge, dove l’art.4 -dal punto di vista urbanistico- consente oggi agli enti locali un rigoroso controllo per il rilascio delle licenze per l’apertura di sale gioco, in particolare per il recupero degli edifici, per il mutamento da qualunque destinazione d’uso a sala da gioco e per la raccolta di scommesse, con o senza opere edilizie, nonché per il rilascio del certificato di conformità edilizia e di agibilità”.

L’impegno della Regione in tema di contrasto alle ludopatie è fuori discussione, sostiene Rossi, che “grazie alla legge regionale 5/2013 è stata un’apripista sul tema e intende combattere la ludopatia: una piaga della quale siamo assolutamente consapevoli”.

I dati confermano che, in Emilia-Romagna, il consumo di gioco d’azzardo in rapporto al Pil vede al primo posto Rimini con un 6 per cento, passando per il 5,62 per cento di Reggio Emilia, e circa il 5 di Modena, Parma e Ferrara. Solo le province di Forlì Cesena, Bologna e Ravenna, si attestano sotto il 4,50 per cento del Pil, mentre il quadro regionale presenta una spesa media pro capite per il gioco nella sua interezza, legale e illegale, di oltre 1.800 euro a testa l’anno tra i soli individui maggiorenni, come emerge dalla ricerca del 2014 del sociologo Maurizio Fiasco ‘Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sulla società italiana. Il peso del gioco illegale nelle province italiane’.

“All’articolo 7 della nostra legge – spiega Rossi – si istituisce il marchio Slot Free Emilia-Romagna, con “forme di premialità per coloro che espongono il marchio”. La proposta di emendamento al bilancio approvata a fine anno, che destina 150mila euro ai Comuni, è oggetto di una delibera che sarà approvata entro fine maggio. Saranno sostenute azioni progettuali di informazione e comunicazione per contrastare la diffusione della pratica del gioco e contenere l’impatto negativo delle attività connesse al gioco d’azzardo. I Comuni individueranno, sulla base degli strumenti in loro possesso, forme di premialità per gli esercenti che dismettono le slot machines, espongono il marchio regionale e il materiale di comunicazione relativo. I Comuni, in forma singola o associata, saranno l’interfaccia e i destinatari, nelle direttive elaborate dalla Giunta, del finanziamento regionale”.

“La nuova legge sulla legalità – conclude il sottosegretario alla presidenza – rafforzerà il contrasto all’economia criminale, che spesso passa attraverso varie forme di gioco, legale e illegali, presenti sul nostro territorio. Per questo, caro consigliere Bertani, alcune volte si potrebbe anche accettare di arrivare secondi”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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