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“I video artisti sono Poeti” di Giorgio Cattani, a suo tempo dichiarato sulla rivista La Piazza, svela una significante password poco chiara, forse, nella spesso non facile percezione delle nuove arti
elettroniche, video visual in particolare. In Cattani infatti la matrice creativa poetronica è
positivamente ridondante, cuore di scienza doc.

Anni Duemila allo stato nascente: qual è stato a Ferrara il segno di mutamento culturale più
significativo a partire dagli anni ’70 e ’80 del secolo scorso? Non è difficile rispondere: a livello di sperimentazione artistica, con risultati e risonanza planetaria, la video generazione dei vari Giorgio Cattani, Maurizio Camerani, Fabrizio Plessi, Gianni Toti, ecc. tra video art pura e poetronica o poestica tecnologica (con la E da Tekne, Arte…). Questa avanguardia, attraverso l’équipe di Lola Bonora e del maestro Farina, e altri (e dello stesso giovane critico d’arte – all’epoca – Gilberto Pellizzola), tra l’oggi leggendaria Sala polivalente, il Centro video arte e il Palazzo dei Diamanti – memorabile la pionieristica mostra su Andy Warhol – la stessa rassegna video specifica U -Tape (da C. Stringari a Nam June Paik, ecc.), ha innestato il futuro a Ferrara, villaggio elettronico. Come diceva il solito McLuhan… gli artisti anticipano il futuro, non soltanto nuovi scenari estetici, ma nuove realtà sociali. E l’attuale era della telematica o della realtà virtuale o dell’automazione è chiaramente interdipendente con la sperimentazione d’avanguardia e video – e affini – che proprio a Ferrara, grazie all’équipe succitata, ha avuto una delle sue capitali internazionali.
Giorgio Cattani, ferrarese, in particolare è decollato a livello internazionale, sull’onda in tal caso
positiva di certa transavanguardia, tra sperimentazione visuale, installazioni – stupenda quella del
Pac a Ferrara ancora negli anni ’90 – e art video, intrise di singolare poetica contemporanea: eventi prestigiosi tra le principali gallerie nazionali e internazionali. (Bio). E anche nelle produzioni più strettamente visual-pittoriche, sempre certo Stile post video… Protagonista, inoltre, nuovamente a Ferrara, come special guest, nella rassegna video The Scientist, a cura di Vitaliano Teti e Ferrara Video&Arte negli anni più recenti.

Per info esaurienti si rimanda al sito del TecnoArtista [vedi], di seguito solo alcune news:
A. Caleidoscopio del contemporaneo Lugano – novembre 2014 gennaio 2015
B. Omaggio a Giuseppe Verdi , Ferrara – novembre -dicembre 2013
C. Giorgio Cattani – Spazi di mondo, Creazzo – Vicenza – settembre 2013
D. Angeli Contemporanei. Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell’aurora?…(Isaia 14:12-14), Ferrara – gennaio 2013
E. Giorgio Cattani – Di là da dove, Padova – novembre 2012
F. Attraverso (2013, Spazio Frau e Hotel Annunziata, Ferrara, novembre 2013)
G. Gea Art (settembre 2012)
H. Arte contemporanea disegno per ultima copertina ” Mi trovo qui “, presentazione a settembre 2012
I Tacquino di viaggio Lombadia-Emilia-Marche-Puglia di Giorgio Cattani
L. Di là da dove, “Pitture sul jazz” composte da Giorgio Cattani (anno 2012)
Curata da Eleonora Sole Travagli.
M. Altra arte (anno 2012), Venezia – Associazione Culturale CieloVentoMare
Mostra a cura di Giorgio Cattani: gli artisti Martina Celi, Eleonora Corti, Luca Zarattini
“Un viaggio nel profondo del mare con il profumo del vento e il colore del cielo”.
N. MAESTRI DI BRERA per l’Unità d’Italia, Milano, marzo 2012

* da Roby Guerra, “Dizionario della letteratura ferrarese contemporanea”, Este Editon-La Carmelina ebook 2012 [vedi]

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Roby Guerra


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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