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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“La lettura è un’attività non obbligatoria, ma chi legge sa che più ci si dedica alla lettura, più si conosce il mondo e di conseguenza più si conosce se stessi. La lettura, infatti, ci costruisce come individui ed è per questo che sono molto felice di far parte di questa rassegna, perché il nostro territorio ne ha bisogno”.
A parlare, quale ospite d’onore alla conferenza stampa di presentazione dei Tè Letterari 2015-2016, è Marcello Simoni, comacchiese di fama internazionale, autore di best seller venduti in tutti il mondo, come l’ultimo suo lavoro “L’abbazia dei cento delitti”. Sarà lui, infatti a dare il via, giovedì 14 gennaio dalle ore 17, al primo dei quattro appuntamenti con gli autori organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio presso la Biblioteca comunale “L.A. Muratori”.
“In un momento storico in cui si sente sempre più il bisogno di incontrarsi, la biblioteca dovrebbe essere il luogo privilegiato – ha spiegato l’Assessore alla Cultura Alice Carli – è sicuramente un luogo dove fa bene riunirsi, dove si possono condividere idee e, perché no, anche incontrare anche gli scrittori. Quest’iniziativa parte, infatti, dalla voglia di coinvolgere chiunque voglia avvicinarsi al mondo della letteratura, senza distinzioni di età, e dalla voglia anche di non interrompere un percorso già avviato lo scorso anno da Luciano Boccaccini, Leonardo Romani, Paolo Pizzato ed Elisabeth Sodi, che approfitto per ringraziare”.
“Per noi è un onore aver potuto inserire l’incontro con Marcello Simoni tra le iniziative di quest’anno, perché in quanto comacchiese porta in alto il nome della nostra Città – ha concluso Carli – ma vorrei ringraziare anche gli altri scrittori per la loro disponibilità ad incontrare i lettori”.
I Tè Letterari di quest’anno saranno coordinati dall’animatrice culturale Anastasia Rizzoni, della cooperativa “Le Pagine”, che così spiega come avranno luogo gli appuntamenti: “gli incontri con gli autori si svolgeranno tutti di giovedì a partire dalle ore 17. Esordieremo, come detto, con Marcello Simoni, per poi continuare l’11 febbraio, con un altro scrittore di origini comacchiesi che è salito alla ribalta nel panorama nazionale, Marino Buzzi. Si proseguirà ancora il 25 febbraio con Gaia Conventi, scrittrice molto ironica e dall’umorismo tagliente originaria di Goro, dedita a romanzi e racconti soprattutto gialli e noir, ambientati in prevalenza nella provincia di Ferrara. Si chiuderà, infine il 17 marzo con un altro autore contemporaneo di primissimo piano, Valerio Varesi, scrittore e giornalista della redazione bolognese di Repubblica, famoso per i suoi gialli dai quali è stata tratta la serie televisiva “Nebbie e delitti”, girata tra Ferrara e Comacchio con l’attore Luca Barbareschi”.
Un’altra novità di quest’anno sarà la costituzione del gruppo di lettura AmicidellaMuratori che permetterà, a chi vorrà partecipare, di riunirsi e di confrontarsi sulle proprie letture. “Ci teniamo che questi incontri prendano piede e diventino consuetudine – ha spiegato ancora Anastasia Rizzoni – Sarebbe bellissimo se continuassero anche dopo che si saranno esauriti quelli programmati”.
I Tè Letterari Edizione 2015-16 si inseriscono, infatti, in un progetto di crescita culturale complessiva promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Comacchio nel corso degli ultimi anni. Il servizio offerto alla collettività di promozione alla lettura, nasce e si sviluppa con l’intento di stimolare il desiderio ed il piacere della lettura anche attraverso la conoscenza e la “familiarità” con l’istituzione pubblica della biblioteca. Un’idea apprezzata anche dall’autore Simoni, che così ha concluso il suo intervento: “In Italia vediamo proliferare un’apertura delle biblioteche verso le persone, con circoli letterari che non sono più dei gruppi chiusi, ma degli spazi aperti a tutti. C’è come una volontà di far capire che scrivere e leggere sono cose che fanno bene alla salute. Mi inorgoglisce molto, quindi, che anche Comacchio cerchi di portare avanti questo messaggio”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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