Skip to main content

da: Circolo Arci Zone K

Giovedì 17 Dicembre 2015 il Circolo Arci Zone K di Malborghetto ospiterà l’attesissimo concerto di Iarin Munari Quartet.
ll quartetto propone un repertorio di brani originali nei quali modernità e sperimentazione si uniscono ad una forte componente tradizionale che abbraccia il jazz e il funk.
Iarin Munari da molti anni lavora con grandi artisti nazionali ed internazionali in ambito pop e blues/jazz/soul. Alcuni di essi sono: Roberto Vecchioni, Paolo Belli, Orchestra della RAI, Alexia, Franco Battiato, Antonella Ruggero, Gino Paoli, Morgan, Patrizio Fariselli, Massimo Ranieri, Enzo Jannacci, Larry Ray, Tony Levin, Ruggero Robin, Jay Tee Teterissa, Scott Steen (Royal Crown Revue), Enrico Crivellaro.
Autore di “Non so io ma tu” nel disco “Allo specchio” del gruppo I Nomadi (atlantic 2009) e produttore di molti progetti tra cui la sua band Free Jam, con la quale rilascia nel 2012 il disco What about the funky? . L’album vende e ruota nelle radio in molti Stati Europei, in America e Giappone;
Alfonso Santimone collabora in veste di pianista, performer, compositore, arrangiatore e produttore con artisti italiani ed internazionali come Robert Wyatt, Tony Scott, Jim Black, Steven Bernstein, Markus Stockhausen, Harold Land, Chris Speed, Marc Ribot, Greg Cohen, Gianluca Petrella, Roberto Gatto, Giulio Capiozzo, Ares Tavolazzi, Patrizia Laquidara, Il teatro degli orrori, Giulio Ragno Favero, Erica Mou e molti altri.
E’ leader di svariate formazioni (Laser Pigs, Thrill, Flee, quartetto comprendente il fratello e grande chitarrista Daniele Santimone, etc.) e collabora stabilmente con tantissimi gruppi e musicisti (Zeno de Rossi Shtik, East Rodeo, Roberto Gatto PerfecTrio, Gianluca Petrella Cosmic Band, etc. ).
Ha all’attivo decine di pubblicazioni discografiche come leader, co-leader e sideman e diversi riconoscimenti (Trofeo InSound, JazzIT Awards, Targa Tenco 2011 per co-produzione artistica, arrangiamento e composizione nell’album “Il Canto dell’Anguana” di Patrizia Laquidara e Hotel Rif etc.).
Daniele Santimone consegue un Bachelor’s Degree in Professional Music presso il Barklee College di Boston ed il diploma accademico di II livello presso il conservatorio F. Venezze Di Rovigo. Lavora live ed in studio con molti artisti italiani ed internazionali come: Ares Tavolazzi, Marco Tamburini, Edu Hebling, Gianmaria Testa, Giulio Capiozzo, Eumir Deodato, Jimmy Owens, Patrizia Laquidara, Mario Biondi. Tra gli altri si esibisce al Blue Note di New York e al Babylon di Berlino.
Nick Muneratti ha suonato dal vivo e in studio con importanti artisti, come: Paul Gilbert, James Thompson, Brett Manning, Mario Schilirò, Lisa Hunt, Daniele Gottardo, Alex De Rosso ed altri; ha aperto shows per artisti del calibro di Steve Lukather, Solomon Burke, Rick Estrin, Bob Margolin , Ian Seagal. Con la band, “The Twisters With Alice Violato”, ha all’attivo due cd (il terzo di prossima uscita), la vittoria del Bordighera Jazz Festival (2009) e del Torrita Blues (2011) e la partecipazione a molti altri festival blues/jazz di grosso calibro.
Le premesse per un’altra interessantissima serata per gli amanti della musica di qualità non mancano. Il Circolo Arci Zone K aprirà con il solito aperitivo alle ore 18.30. Il concerto avrà inizio intorno alle 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Info line e prenotazioni (consigliate data la limitata disponibilità di posti) al 346.0876998.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it