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da: Centro di partecipazione giovanile L’Urlo

Si terrà giovedì 3 luglio la cena di autofinanziamento organizzata dal centro di partecipazione giovanile L’Urlo, afferente al Servizio Giovani del Comune di Ferrara.
La cena si terrà alle ore 20.30 presso il chiostro della Contrada Santo Spirito, in via Mortara 98, e sarà aperta a tutti. Potranno partecipare non solo i frequentatori del centro e i soci delle varie associazioni che da anni utilizzano il suo spazio, ma anche simpatizzanti, amici, parenti e amici di amici.

L’appuntamento a tavola costituirà un’occasione saporita e leggera per concludere le attività in vista delle vacanze estive, ma non solo: servirà anche al ripristino del centro stesso. Gli incassi della serata saranno destinati a Refresh, il progetto realizzato dal coordinamento Camelot del centro per riqualificare la struttura in modo condiviso, partecipato, e soprattutto low budget.

Il progetto, avviato nella primavera 2013, ha già realizzato una serie di importanti migliorie. La festa per inaugurare gli ambienti rinnovati si è tenuta poche settimane fa, alla presenza del vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto, del responsabile del Servizio Giovani Fausto Pagliarini e del consigliere comunale Davide Bertolasi.
La cena servirà per i lavori che cominceranno nell’autunno 2014, i quali riguarderanno le facciate esterne, i balconi e il giardino. Parteciperanno le varie realtà attive presso L’Urlo: la cooperativa Il Germoglio, le associazioni Ludus Iovis Diei, Free Soul, Afric Racine, Giovani Musulmani Ferraresi, Vishwa Nirmala Dharma, le chiarine del Rione Santo Spirito.
Proprio alla gentile disponibilità di questa contrada si deve l’organizzazione della cena di autofinanziamento: saranno i contradaioli ad occuparsi – in modo completamente gratuito – di preparare quello che si prospetta essere un gustosissimo menù, pensato appositamente con varianti vegetariane e con un occhio di riguardo nei confronti delle prescrizioni islamiche. Si comincerà con pastasciutta al ragù, ma chi vorrà potrà prenotare anche pastasciutta al pesto o con sugo al tonno, capperi e olive. A seguire pinzini – senza strutto, cotti nell’olio – con taglieri di salumi misti (tra cui non mancherà la bresaola) e formaggi, verdure. In chiusura un fresco gelato. Acqua, vino e birra saranno compresi nel prezzo, che sarà di 15 euro a persona.

Chiunque vorrà partecipare potrà iscriversi scrivendo a l_urlocentro@edu.comune.fe.it, oppure telefonando ai numeri: 0532 461279 / 3391524410. Sulla pagina Facebook del centro – si trova cercando L’Urlo centro di partecipazione giovanile – saranno pubblicati tutti gli aggiornamenti relativi non solo alla cena ma anche alle ulteriori attività proposte.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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