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Comunicato stampa Conservatorio Ferrara.

Indagine vocale sulla femminilità e le sue possibili declinazioni: Dal Museo di Casa Romei, in streaming sul canale Youtube del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, la docente Marta Raviglia e Frescobaldi Vocal Ensemble

 Ferrara – In programma giovedì 6 maggio è il ‘Racconto di Sirena’ di Marta Raviglia, penultimo appuntamento de I Concerti di Casa Romei, rassegna musicale ideata dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara che si concluderà giovedì 13 aprile. Ad animare l’armoniosa cornice dello storico edificio di via Savonarola 30, il 6 maggio alle ore 17.30 in diretta dal Museo di Casa Romei sul canale Youtube del Conservatorio, saranno la docente Marta Raviglia (voce, pianoforte, live electronics) e gli studenti del Dipartimento Nuove tecnologie con il Frescobaldi Vocal Ensemble.

Il link per seguire l’evento: www.youtube.com/watch?v=vhYs6j6Iqqc

Racconto di Sirena è un denso assolo in cui Marta Raviglia si confronta per la prima volta dal vivo, oltre che col canto, anche con l’azione scenica. Questa breve pièce prende le mosse da un’indagine su alcune declinazioni possibili della femminilità. Dunque, Racconto di Sirena conduce lo spettatore lungo un percorso insidioso e discontinuo che svela le contraddizioni profonde dell’essere donna. “Dopo il faticoso approdo a lidi sconosciuti una sirena, ormai in fin di vita, trova il coraggio di raccontarsi ai suoi increduli soccorritori attraverso il suo canto ammaliatore” racconta Raviglia. Nasce così Racconto di Sirena. “La sua voce libera è contemporaneamente voce di donna e di creatura senza genere e limite – spiega Marta Raviglia, referente del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali – È voce che annulla i confini del sentire e ridisegna le strategie dell’essere. È voce che porta con sé un profondo senso di spaesamento. È voce che riafferma l’appartenenza ad un non-luogo. È voce che condanna all’ascolto vigile e consapevole di sé e dell’altro da sé. Il racconto della sirena insegna che l’unica forma di verità possibile è quella che passa attraverso le espressioni del corpo”.

Fanno parte del Frescobaldi Vocal Ensemble Rachele Amore, Stefano Asioli, Francesca Emila Bordeianu, Luana Charafeddine, Erika Corradi, Alessandra Fabbri, Giuseppe Ferro, Chiara Fortini, Danilo Lico, Anna Manuzzi, Giada Ia Minardi, Cecilia Ottaviani, Valentina Sala, Viviana Severini, Ivano Tota e Ilaria Vanzini. Il peculiare ensemble vocale nasce dalla classe di canto jazz di Marta Raviglia. Gruppo di matrice ‘improvvisativa’ in cui i coristi sono anche dei validi solisti, ognuno con una propria identità stilistica, e dei performers. Il gesto vocale, di fatto, viene spesso accompagnato da una regia del movimento. Le tecniche vocali estese che l’ensemble sperimenta fanno riferimento tanto all’avanguardia jazzistica che a quella classica contemporanea. Il Frescobaldi Vocal Ensemble ha debuttato nel febbraio 2021 con la produzione di un cortometraggio dal titolo “Outside of Language” prodotto dal Conservatorio di Ferrara in collaborazione col Jazz Club Ferrara.

Ideata dal 4 marzo al 13 maggio, la rassegna musicale è promossa dal Conservatorio in collaborazione con la Direzione Musei dell’Emilia Romagna e il Museo di Casa Romei.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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