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Comunicato Stampa Università degli Studi di Ferrara.

Gli effetti dell’emergenza Covid-19 sulle imprese al centro dell’indagine sulle scelte e sulle sfide delle PMI di 11 Comuni fra Bologna, Modena e Ferrara.

Sabato 10 aprile dalle 10 alle 12 la presentazione online dei risultati:

Come ha influito la pandemia sulle scelte che le piccole e medie imprese stanno assumendo nel 2021? Questa la domanda al centro dell’indagine sulle PMI di 11 Comuni fra Bologna, Modena e Ferrara, realizzata fra ottobre 2020 e febbraio 2021 da Università di Ferrara, Centoform, VZ19, PhormaMentis e patrocinata dai Comuni su cui è stata condotta la rilevazione (Cento, Terre del Reno, Pieve di Cento, Castello d’Argile, Bentivoglio, Sala Bolognese, Crevalcore, San Pietro in Casale, San Giovanni in Persiceto e Finale Emilia).

La ricerca “Il rinascimento post-lockdown. Le sfide e le scelte delle imprese”, che sarà presentata con un evento online sabato 10 aprile dalle ore 10 alle ore 12, ha raccolto, attraverso un questionario online di 56 domande, informazioni utili sugli effetti della pandemia e sulle scelte che le imprese stanno assumendo per il 2021.

All’indagine hanno risposto oltre 130 piccole e medie imprese del settore manifatturiero degli 11 Comuni per un totale di 4.600 occupati. La ricerca, i cui risultati sono stati analizzati dal Dipartimento di Economia e Management di Unife, presenterà gli effetti dell’emergenza Covid-19 sulle imprese e le scelte che le stesse stanno compiendo sui prodotti e sui processi organizzativi, e sulle sfide che riguardano la loro crescita come la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale e l’export.

L’iniziativa sarà aperta da Chiara Pancaldi, Direttrice di Centoform, mentre i risultati dell’indagine saranno presentati dal Prof. Giovanni Masino, Vice Direttore del Dipartimento di Economia e Management di Unife, dalla Prof.ssa Greta Cestari e dal Dott. Nicolò Barbieri dello stesso Dipartimento.

Seguiranno gli interventi dei promotori dell’iniziativa Stefano Maccaferri (Amministratore di Centoform e PhormaMentis), Giampaolo Rimondi (incubatore di imprese Vz19) e di Sergio Maccagnani (cda Invitalia). Le conclusioni saranno affidate all’Assessore allo sviluppo economico-green economy-formazione e lavoro della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla.

Per partecipare all’iniziativa è necessario collegarsi al seguente link.

Per maggiori informazioni:
chiara.pancaldi@centoform.it
Tel: 0516830470

 

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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