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Da: Conservatorio di Ferrara

Una serie di incontri su Google Meet per l’offerta formativa del Conservatorio di Ferrara, attraverso la voce dei docenti e degli studenti che già sono iscritti al Frescobaldi. Nell’impossibilità di organizzare, quest’anno, il classico ‘Conservatorio Aperto’ in sede, il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara propone gli Open Days Online, nei giorni di venerdì 26 e sabato 27 giugno, dalle 10 alle 18. Il consueto appuntamento annuale che, con visite guidate, approfondimenti e curiosità, permetteva di entrare nelle aule dell’istituto di alta formazione musicale e assistere alle lezioni, incontrare i docenti e provare gli strumenti, si sposta quest’anno sulla piattaforma online.

Alcuni dei docenti e degli studenti del Conservatorio Frescobaldi saranno disponibili a dare informazione e incontrare gli interessati in un’aula virtuale sulla piattaforma Google Meet, alla quale si potrà accedere, nei giorni e negli orari che verranno presto indicati. Gli Open Days Online sono pensati per i possibili studenti e rispettivi genitori interessati a iscriversi al Conservatorio Frescobaldi. Saranno rappresentate tutte le aree strumentali del Conservatorio (Antica, Classica e Jazz) e ci sarà la possibilità di avere informazioni, delucidazioni e chiarimenti sui corsi e sull’offerta formativa del Conservatorio.

“Quest’anno – spiega Fernando Scafati, direttore del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara – a causa dell’emergenza sanitaria non abbiamo potuto aprire il Conservatorio, come gli scorsi anni, per far scoprire i nostri corsi e la nostra musica. Abbiamo quindi deciso di aprire le porte virtualmente, per far conoscere tutte le opportunità della nostra offerta formativa: dai laboratori di base ai corsi propedeutici, a quelli accademici di tipo universitario, di primo e di secondo livello. Seguendo le istruzioni, che presto inseriremo sul sito del Conservatorio Frescobaldi, www.consfe.it, ciascun interessato potrà entrare nelle aule virtuali dei docenti, parlare con loro, fare domande e chiedere informazioni sui corsi, e assistere ad alcune lezioni online. Anche gli allievi saranno disponibili per rispondere alle curiosità dei partecipanti”.

Di recente, per far conoscere le proprie attività e rendere disponibili all’ascolto e alla visione di tutti alcune recenti produzioni, è stato creato anche il canale YouTube del Frescobaldi, già presente anche nei canali social Facebook e Instagram.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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