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Da: Comune di Copparo

La significativa cerimonia accanto la panchina rossa, testimonianza di una comunità colpita

Le mani dei giovani studenti copparesi hanno realizzato e stretto forte
le sagome di scarpe rosse per poi issarle ai rami dell’albero che
ombreggia la panchina rossa nei giardini della piazza di Copparo: quella
stessa dove nell’agosto del 2019 si fermò la fiaccolata per Cinzia Fusi,
vittima qualhe giorno prima di femminicidio. Prima di appenderle, in
occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne, hanno letto i pensieri scritti sulle
silhouette colorate, scandendo il monito e la condanna contro ogni
violenza di genere: «La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci», «Il
mio essere donna non deve dare la giustificazione per atti di violenza
su di me».
La cerimonia si è tenuta nella mattinata di mercoledì 25 novembre. Vi
hanno partecipato una rappresentanza di dieci ragazzi delle classi terza
F e terza B, accompagnati dal dirigente scolastico Domenico Marcello
Urbinati e dagli insegnanti Carla Cenacchi e Marco Bertolini.
L’iniziativa è stata trasmessa però in streaming per i compagni che
l’emergenza sanitaria ha tenuto in aula, i quali hanno lavorato a questo
progetto e alla realizzazione di decorazioni tematiche sulle mascherine.
Presenti il sindaco Fabrizio Pagnoni, il vicesindaco Franca Orsini, il
comandante della stazione Carabinieri, luogotenente Alfonso Trezza, e
Franco Caringi in rappresentanza della Polizia Locale.
«La nostra comunità è impegnata nel dare una risposta a questa
problematica attraverso atti concreti, quale la recente apertura dello
Sportello Antiviolenza negli spazi della Casa della Salute, nell’ambito
di una azione complessiva sostenuta anche dalle forze dell’ordine e dal
loro prezioso operato – ha affermato il primo cittadino -. Il messaggio
forte che vogliamo trasmettere è che la cultura del rispetto si crea sin
dalla più giovane età ed è dunque fondamentale avere voi, il mondo della
scuola, al nostro fianco per fare nostro un modo di pensare che ci
permetta di scongiurare la violenza di genere, come quella che ha
toccato pesantemente anche il nostro territorio. In tal senso, speriamo
di poter riprendere presto le attività di informazione e
sensibilizzazione programmate, che l’emergenza sanitaria ha interrotto».
«La vostra presenza – ha aggiunto Franca Orsini – è stata voluta
fortemente dalla Commissione Pari Opportunità, che è rappresentata qui
oggi, perché voi siete la nostra speranza per il futuro, per eliminare
ogni disparità e violenza di genere, che, ricordate, non è solo fisica,
ma anche psicologica e legata a diverse dinamiche, come quella del
lavoro». Il vicesindaco ha consegnato ai ragazzi le cartoline
informative del numero (335 6845738 è il telefono «sempre in ascolto») e
dello sportello ‘Noniscordardime’, affinché il tam tam possa raggiungere
e aiutare le donne in difficoltà.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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I
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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