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da: organizzatori

Felloni vince il primo trofeo Spreafico

Proseguono i grandi appuntamenti al Cus Ferrara Golf e quando c’è voglia di divertirsi, anche le solite, pessime, previsioni meteo, passano in secondo piano.
Domenica sono stati poco più di 70 i giocatori al via per il primo trofeo Spreafico, azienda leader nel settore della produzione e della lavorazione della frutta e verdura che ha messo in palio per i vincitori di categorie, splendide confezioni di frutta fresca ed omaggiato tutti i partecipanti con macedonia e gadget.
Su un percorso ancora con qualche residuo di pioggia ed il forte vento mattutino, la spunta Riccardo Felloni che vince la gara consegnando in club house uno score con 32 punti lordo, pari ad un + 4 sul par del campo, miglior prestazione personale che gli consente anche di abbassare il suo hcp di gioco da 7,4 a 6,8. In prima categoria vince con 36 punti Sergio Priani, uno in più di Adriano Bedendo. In seconda buona la prestazione di Angelo Novi, vincitore con 38 punti, seconda piazza per Alessandro Sportelli con 37. In terza categoria è Vincenzina Mazzeo con 35 punti a vincere davanti a Massimo Pastore fermo a 33. Ritorna sul podio Angelo Melzi che con 36 punti si aggiudica il primo senior; Chiara Gobetti della Corradina vince il lady con 29 punti, mentre la 4^ categoria dopo averla sfiorata la scorsa settimana se l’aggiudica Cesare Ramadani con un eccellente 42 finale. Il nearest to the pin, premio per chi, con un solo colpo, piazza la pallina più vicino alla buca se lo aggiudicano Mauro Padovani con 2,22 metri e Chiara Gobetti con 8 metri.
Al termine premiazione ed applausi allo sponsor per lo splendido colpo d’occhio offerto dalle abbondanti e colorate ceste di frutta consegnate ai vincitori. Domenica altro importante appuntamento con il terzo Trofeo Vivai Zanzi. (CC21)

Premiati 1° Trofeo Spreafico

1° Lordo Riccardo Felloni Cus Ferrara 32
1° Netto 1^ Categoria Sergio Priani Cus Ferrara 36
2° Netto 1^ Categoria Adriano Bedendo Cus Ferrara 35
1° Netto 2^ Categoria Angelo Novi Cus Ferrara 38
2° Netto 2^ Categoria Alessandro Sportelli Le Fonti 37
1° Netto 3^ Categoria Vincenzina Mazzeo Cus Ferrara 35
2° Netto 3^ Categoria Massimo Pastore Cus Ferrara 33
1° Senior Angelo Melzi Cus Ferrara 36
1^ Lady Chiara Gobetti Corradina 29
1° Cat.37-54 Cesare Ramadani Cus Ferrara 42
Nearest to the Pin Maschile (4) Mauro Padovani CUS Ferrara Mt. 2,22
Nearest to the Pin Femminile (7) Chiara Gobetti CUS Ferrara Mt. 8,10

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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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