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da: organizzatori

Centinaia di persone, sindaco Proni in testa, hanno affollato l’inaugurazione del Temporary Shop Ascom di Bagnacavallo, con i prodotti della Melandri Gaudenzio srl. Sabato 12 in programma una degustazione di ricette a base di cereali

La prima ad entrare è stata Eleonora Proni, sindaco di Bagnacavallo. Dopo di lei, centinaia di persone hanno affollato ieri pomeriggio l’inaugurazione del primo “temporary shop” Ascom della Bassa Romagna, nella centralissima piazza della Libertà di Bagnacavallo. Un punto vendita che fino al 31 dicembre propone i prodotti e i sapori della Melandri Gaudenzio srl, storica azienda del territorio – attiva fin dal 1947 – che produce legumi, cereali, lenticchie.
All’interno dello shop si possono trovare speciali e accattivanti proposte natalizie realizzate per l’occasione: sei confezioni coloratissime e “tematiche” – rispettivamente dedicate a legumi, cereali, zuppe, semi, lenticchie e “black food” – ognuna delle quali conterrà a sua volta quattro confezioni di prodotti diversi ma integrati.
E il nuovo spazio prone anche un calendario di appuntamenti ad hoc nell’arco del mese natalizio – grazie alla collaborazione con lo chef faentino Fabrizio Mantovani – per far assaggiare ai presenti le diverse e squisite possibilità di utilizzo in cucina di questi prodotti: il primo appuntamento è per sabato 12 dicembre alle 17, quando Mantovani preparerà e farà degustare ai visitatori dello shop le sue particolari ricette a base di cereali.
Il temporary shop osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì (e l’8 dicembre), 11-13 e 15-19; sabato 10-13 e 15-19; domenica 11-19; 24 e 31 dicembre 11-13. Chiuso il 25 e il 26.
Nata nel 1947, l’azienda porta ancora il nome del suo fondatore: che fin dal primo dopoguerra capì la potenzialità di un mercato di qualità, basato sull’import e sulla distribuzione di cereali e legumi.
Oggi, scomparso Gaudenzio, l’azienda è guidata dalla nipote Roberta Colla Melandri: la quale – affiancata da un team in buona parte al femminile – ha implementato la lezione del nonno. “Radicati nella tradizione, forti nell’innovazione”, è il leitmotiv: questo significa puntare sempre più su prodotti qualitativamente eccellenti, aumentare la gamma delle proposte, dare la giusta attenzione anche al packaging. Tutto ciò, rivolgendosi a un mercato sempre più attento e disponibile, visto che la scelta di “mangiare bene” grazie ad alimenti sani e naturali sta diffondendosi ogni giorno di più.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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