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da: ufficio stampa coop. Aleph

Un folto pubblico ha presenziato nel tardo pomeriggio di ieri, nella sala preconsiliare del comune di Ravenna, all’iniziativa di apertura del processo partecipativo per la candidatura a diventare Riserva della Biosfera MAB UNESCO da parte dei Comuni di Alfonsine, Argenta, Cervia e Ravenna, i cui territori comprendono aree che fanno parte del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna.

Introdotto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Ravenna, Guido Guerrieri, l’incontro ha registrato poi gli interventi di Mara Roncuzzi, assessore all’Ambiente della Provincia di Ravenna, in rappresentanza del Comitato Esecutivo del Parco (vista l’assenza per motivi di salute del presidente Massimo Medri); di Marcella Zappaterra, consigliere della Regione Emilia-Romagna con delega a seguire il MAB UNESCO; di Graziano Caramori, il tecnico che sta seguendo la parte operativa dei lavori; e le conclusioni di Andrea Corsini, assessore regionale all’Ambiente, che ha ribadito l’importanza dell’eventuale riconoscimento per l’intero territorio, a livello ambientale, sociale, economico e naturalmente anche turistico.

Fra i presenti in sala, i sindaci degli altri tre Comuni coinvolti – Luca Coffari di Cervia, Antonio Fiorentini di Argenta e Mauro Venturi di Alfonsine – i direttori dei due Parchi Regionali del Delta del Po (Maria Pia Pagliarusco di quello emiliano e Marco Gottardi di quello veneto), e numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo associativo e di quello ambientalista.

Nelle prossime settimane, in tutti e quattro i territori, il processo partecipativo prevede un nutrito calendario di incontri al fine di allargare quanto più possibile la platea di stakeholder con la quale condividere l’iniziativa e gli eventuali arricchimenti, in vista della presentazione della candidatura per il prossimo settembre.

Cos’è il programma MAB UNESCO

Il programma UNESCO Man and Biosphere (MAB) ha l’obiettivo di stabilire una base scientifica per il miglioramento delle relazioni tra le persone ed il loro ambiente. Le Riserve della Biosfera sono aree che comprendono ecosistemi terrestri, marini e costieri in cui si promuovono soluzioni per conciliare la conservazione della biodiversità ed il suo uso sostenibile. Oggi le aree MAB coprono una rete mondiale di 651 riserve distribuite in 120 paesi.

Durante l’International Co-ordinating Council del programma MAB svoltosi a Parigi a giugno 2015, il Delta del Po è stato ufficialmente inserito in questa rete: il territorio a cui si riferisce l’attuale riconoscimento comprende vari Comuni del Delta veneto e una parte del Delta emiliano in provincia di Ferrara.

L’attuale candidatura ha l’obiettivo di estendere il riconoscimento a diverse aree del Comune di Argenta (che rientra parzialmente nella perimetrazione già riconosciuta) e dei Comuni di Alfonsine, Cervia e Ravenna.

Come si struttura la Riserva MAB UNESCO

La Riserva della Biosfera prevede una suddivisione del territorio coinvolto in tre zone interdipendenti, che mirano a soddisfare tre funzioni complementari e sinergiche: Core, Buffer e Transition.
Le zone Core (in verde nella cartina) comprendono un ecosistema strettamente protetto, che contribuisce alla conservazione di paesaggi, ecosistemi, specie e variazioni genetiche.
Le zone Core sono circondate dalle zone Buffer (in arancione nella cartina), fasce cuscinetto utilizzate per attività compatibili con solide pratiche ecologiche che possano rafforzare la ricerca scientifica, il monitoraggio, la formazione e l’istruzione.
Infine le zone Transition (in giallo nella cartina) sono la parte della Riserva in cui è consentita la maggiore attività, favorendo lo sviluppo economico, umano socio-culturale ed ecologicamente sostenibile.

Vincoli e vantaggi

La Biosfera Unesco non prevede alcun vincolo aggiuntivo a quelli già esistenti.
Viceversa, il prestigioso riconoscimento darebbe ai nostri territori ulteriore prestigio, aprendo nuove possibilità di sviluppo sostenibile in termini economici, ambientali, turistici. Ecco l’importanza di avviare un percorso partecipativo – così come richiesto dall’UNESCO – affinché la richiesta di allargamento possa coinvolgere il maggior numero possibile di stakeholder.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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