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da: ufficio stampa Cna Ferrara

L’incontro era stato sollecitato da Cna, che si è fatta portavoce dei disagi insorti dopo i lavori dell’Idrovia. Dopo la stagione balneare sarà collocata una barriera provvisoria all’imbocco del porto, intanto si cercherà di individuare una sistemazione definitiva

Si è tenuto stamane, presso la Capitaneria di Porto di Portogaribaldi, l’incontro tra Cna, Provincia, Comune di Comacchio e Comando di Capitaneria, richiesto da Cna per esaminare la situazione del Porto canale di Portogaribaldi, in seguito alle preoccupazioni espresse dai titolari delle motonavi passeggeri e degli operatori della pesca sportiva e della nautica, sui disagi per la sosta delle imbarcazioni in porto, dopo i lavori di ampliamento del progetto Idrovia. Alla riunione, aperta dalla presidente dell’Amministrazione provinciale Marcella Zappaterra, che ha illustrato il complesso iter dei lavori e delle valutazioni tecniche dei mesi scorsi, hanno partecipato Riccardo Cavicchi e Mauro Balestra rispettivamente presidente e responsabile di Cna Turismo, il sindaco di Comacchio Marco Fabbri, l’assessore provinciale Davide Nardini, l’ing. Andrea Peretti, dell’Autorità di Bacino e un gruppo di tecnici, che ha concorso alla progettazione dei lavori dell’Idrovia. Inoltre, erano presenti Dario Guidi, presidente del Consorzio Cna Navi del Delta, il titolare dell’attività di traghetto del Porto canale e numerosi operatori delle motonavi di trasporto passeggeri e della pesca sportiva.
Come è noto, l’Associazione imprenditoriale si era fatta portavoce dei disagi insorti con l’allargamento dell’imboccatura del porto, anche in condizioni meteorologiche mediamente favorevoli, segnalando a Provincia, Comune di Comacchio e Capitaneria di Porto, “i crescenti rischi, che riducono la sicurezza nello svolgimento dell’attività di trasporto passeggeri e la salvaguardia dei natanti stessi, sottoposti a sollecitazioni, che vanno ben oltre le normali condizioni operative preesistenti la realizzazione dei lavori di ampliamento”.

Nell’incontro, svolto nella sede della Capitaneria, dopo un attento esame della situazione, si è concordata una linea d’azione atta a risolvere i problemi, si con una soluzione di carattere provvisorio, sia per la prospettiva. Più precisamente, a partire dal 15 ottobre, dopo il termine della stagione balneare, sarà ricostruita, seppure in via transitoria, la barriera all’imboccatura del porto, per riportarla alle dimensioni originarie, così da eliminare quei fenomeni di moto ondoso segnalati dagli operatori marittimi, in seguito al cambiamento delle correnti indotte dal maggiore afflusso di acque dal mare. In pratica, sarà collocata una barriera provvisoria di massi tra la Torre faro e il lato di Lido degli Estensi.
Nel medio periodo, sarà attentamente valutato un progetto tecnico idoneo a dare per una sistemazione definitiva del problema, creando quelle condizioni di sicurezza per le imbarcazioni e per le persone, che gli operatori e Cna hanno fortemente sollecitato. Il nuovo percorso, che comunque avrà caratteristiche necessariamente complesse, sarà definito con il concorso e la condivisione degli stessi operatori, nel comune obiettivo di garantire la navigazione e l’ormeggio sicuri nel Porto canale, senza danneggiare le attività di costa.
Nel frattempo, in questi prossimi mesi, d’intesa con la Capitaneria di porto, sarà individuato un ormeggio temporaneo per le imbarcazioni di trasporto passeggeri in caso di maltempo e una soluzione per il ricovero invernale delle stesse.
“Siamo pienamente soddisfatti – assicura il presidente di Cna Turismo Cavicchi – che le preoccupazioni degli operatori del porto abbiano trovato ascolto dalle istituzioni e dai tecnici competenti e, soprattutto, che sia stata individuata una linea d’azione volta a risolvere costruttivamente i problemi, con la indispensabile collaborazione degli stessi operatori che svolgono la propria attività nel Porto canale”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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