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Da: Gruppo cittadini economia di Ferrara

“Si possono creare soldi per i cittadini (quantitative easing for people)”, parole, dialoghi e musiche per facilitare la comprensione del funzionamento del sistema economico e monetario.

Serata di teatro civile a cura del gruppo cittadini economia di Ferrara in collaborazione con l’associazione moneta positiva

Il Gruppo Cittadini Economia, in collaborazione con l’Associazione Moneta Positiva e con il patrocinio del Comune di Ferrara, ha organizzato mercoledì 21 settembre 2016, nella Sala Estense di piazza Municipio a Ferrara una serata di teatro civile dal titolo “Si possono creare soldi per i cittadini” con interventi , dialoghi e musiche originali. Gli organizzatori si propongono l’obiettivo di diffondere la conoscenza dei meccanismi alla base del funzionamento del sistema monetario, spiegare come funziona il sistema economico e perché si “inceppa”. L’importanza del denaro e come esso viene creato nel sistema attuale, chi decide quanto denaro creare e quali attività promuovere, quali strade percorre e perché non arriva efficacemente alle aziende e alle famiglie, sono alcune delle domande a cui si cercherà di dare risposte. La BCE emette da anni grandi quantità di denaro ma continuiamo ad essere in deflazione: potrebbe esserci un metodo diverso per aumentare la capacità di spesa dei cittadini? Perché i vertici politici ed economici dell’Europa hanno scelto di fornire denaro in prima istanza solo a banche e mercati finanziari, lasciando a loro la decisione di quanto e quando alimentare l’economia reale (imprese e cittadini), una scelta poco conveniente per la maggioranza della popolazione? E possibile cambiare il sistema attuale? L’ingresso alla serata della Sala Estense è libero e gratuito.

Gruppo cittadini economia di Ferrara. Il Gruppo si costituisce nel 2010 e raccoglie cittadini di diversa formazione ed esperienza associativa, culturale e politica. Dal 2011 il Gruppo si riunisce una volta alla settimana per approfondire i temi dell’economia e della finanza, per organizzare iniziative pubbliche, incontrare esperti del settore, proporre modelli di divulgazione rivolta ai cittadini. Da ottobre del 2015 ha affiancato alla sua mailing list, a cui è possibile iscriversi per ricevere gli aggiornamenti settimanali, un blog dove è possibile informarsi sulle iniziative in programma. Email: gruppoeconomia.fe@gmail.com . Blog: http://cittadinieconomiafe.blogspot.it
Moneta Positiva. L’Associazione Moneta Positiva è una Associazione di Promozione Sociale che ha sede in Via Canonica n. 18 a Casalecchio di Reno (BO). Aderisce al movimento internazionale I.M.M.R. (International Movement for Monetary Reform http://www.internationalmoneyreform.org www.internationalmoneyreform.org) che si propone di riformare il sistema monetario attuale. Moneta Positiva, attraverso il proprio blog e con incontri pubblici, si propone di aumentare la consapevolezza dei cittadini sulle questioni economiche e monetarie spiegandone il funzionamento con l’obiettivo di riformarlo perché possa essere più equo e giusto per i cittadini, riducendo ingiustizie e disuguaglianze. Il sito: www.monetapositiva.it.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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