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Da: Hera.

Lampioni a LED dal consumo energetico ridotto; materiali e tecnologie che, a fine vita, potranno essere riciclati quasi al 100%; interventi che offrono nuovi servizi ai cittadini e che contrastano l’inquinamento atmosferico e luminoso. Queste le caratteristiche del contratto per l’illuminazione pubblica firmato oggi tra il Comune di Ferrara ed Hera Luce
Moderno, funzionale, rispettoso dell’ambiente: così sarà il nuovo impianto di illuminazione pubblica di Ferrara, grazie al contratto di servizio, siglato oggi alla presenza del Sindaco Alan Fabbri, dall’Assessore ai Lavori Pubblici Andrea Maggi e da Alessandro Battistini, Direttore Generale di Hera Luce, che assegna alla società del Gruppo Hera la gestione di questa infrastruttura cittadina.
Un’infrastruttura che, a dispetto del nome, non riguarda solo i punti luce stradali, ma coinvolgerà anche gli impianti semaforici, l’illuminazione artistica dei suggestivi monumenti ferraresi, le telecamere, la regolazione del traffico e tanto altro.
Più luce e meno sprechi
I lampioni rimangono il simbolo di questo importante servizio. Essi rendono più sicura la viabilità e consentono di vivere la città anche durante le ore notturne. E, nel corso dei prossimi tre anni, verranno tutti sostituiti.
Hera Luce, infatti, già nei primi mesi di vita del nuovo accordo si farà carico di importanti investimenti e complessivamente installerà, entro la fine del 2023, più di 23mila nuovi apparecchi illuminanti.
Un’operazione che non consiste in un semplice cambio della lampada, bensì nel rinnovo dell’intero lampione, nonché delle linee elettriche di alimentazione. L’ammodernamento dell’impianto previsto da Hera Luce, infatti, include la sostituzione o la posa di 240 km di nuovi cavi e il rifacimento di 5.600 strutture di sostegno. Inoltre, i vecchi impianti “in serie” verranno dismessi a favore di impianti “in derivazione”, più sicuri e meno soggetti a guasti.
Grazie alle scelte progettuali e realizzative, il futuro impianto di illuminazione pubblica ferrarese sarà dunque tecnicamente all’avanguardia, in linea con la normativa di riferimento e con i più elevati standard nazionali. Sarà, inoltre, totalmente “green”: non solo il ricorso alla tecnologia LED consentirà un risparmio energetico del 71%, pari a quasi 10 milioni di kWh (kilowatt/ora) ogni anno. In aggiunta a ciò, il 100% dell’energia che lo alimenterà sarà ottenuta da fonti rinnovabili. Tutte soluzioni che concorrono ad avere minori consumi e che si riflettono positivamente anche sull’ambiente, comportando minori immissioni in atmosfera per oltre 3.600 tonnellate di CO2.
Ma non basta: anche le strutture sono pensate per poter essere riutilizzate. L’analisi della “circolarità materica”, che misura quanta parte di ciò che viene impiegato per la realizzazione dell’impianto sia riciclabile, attesta che il 97,6% dei componenti a fine vita potrà essere inserito nel circuito del riciclo.

Semafori più intelligenti, traffico più snello
Anche tutti i semafori della città saranno sostituiti. E, anche in questo caso, per le nuove lanterne semaforiche la scelta è ricaduta sulla tecnologia LED. Questa non è la sola novità dal punto di vista dell’innovazione: per regolare lo scatto dal rosso al verde, al posto delle spirali a terra – che richiedono uno scavo nell’asfalto e non rilevano la presenza di file di veicoli – su ogni semaforo verrà installata una telecamera capace di monitorare il traffico.
Un domani, tutti questi dispositivi potranno essere messi in comunicazione con una centrale di controllo che ottimizzerà i flussi di traffico, riconoscendo la presenza di code, di mezzi pubblici o biciclette ai quali dare la precedenza.
Non solo illuminazione
Il bando prevede la creazione di diversi servizi smart, fra cui impianti di rilevazione targhe, totem informativi e hotspot wi-fi. Hera Luce, infatti, si era aggiudicata l’appalto grazie a un pacchetto di migliorie anche sui servizi a valore aggiunto. Grazie a ciò, verranno ad esempio installate sul territorio comunale 11 rastrelliere portabiciclette dotate di colonnina di ricarica, oltre a 6 postazioni per piccoli interventi di riparazione delle bici. Un modo per promuovere la mobilità sostenibile e fornire ai cittadini un utile servizio. Tra le dotazioni non richieste dal bando, ma previste dall’offerta della società del Gruppo Hera, si ricordano anche 6 defibrillatori semiautomatici e una stazione meteo dotata anche di sensori per la misurazione della qualità dell’aria.
Ferrara, un gioiello di luce
Ultimo importante tassello dell’impianto luminoso della città è la valorizzazione dei suoi monumenti più pregiati e significativi: le Mura, il Palazzo dei Diamanti, Palazzo Schifanoia e la Basilica di San Giorgio. Sono solo alcuni dei 13 siti per i quali l’illuminazione verrà riprogetta o realizzata ex novo. L’obiettivo è valorizzare, con installazioni luminose concepite ad hoc, questi importanti edifici che contribuiscono a rendere Ferrara una delle città più belle d’Italia.
Il tutto nel rispetto dei criteri internazionali per la lotta contro l’inquinamento luminoso, alla quale Hera Luce aderisce adottando tutte le soluzioni necessarie a limitare il più possibile la diffusione della luce verso la volta celeste. A riprova di questo impegno, la società ha sottoscritto specifici protocolli di intesa sia con UAI (Unione Astrofili Italiani) sia con la sezione italiana di IDA (International Dark Sky Association).
“Sigliamo oggi un atto importante – ha affermato il sindaco di Ferrara Alan Fabbri – che ha sicuramente la volontà di andare nell’interesse dei cittadini dal punto di vista dell’illuminazione pubblica, del risparmio energetico e anche di tutti gli altri servizi cosiddetti smart, come gli impianti di rilevazione targhe, i totem informativi, gli hotspot wi-fi. Un qualcosa insomma, che racchiude in sé tante caratteristiche. Siamo soddisfatti – ha aggiunto – per aver portato avanti questo percorso imperniato in particolare sulla sostenibilità, un percorso nato con la precedente Amministrazione quando nel maggio scorso Hera si è aggiudicata questi lavori.”
“Hera Luce è costantemente impegnata nella ricerca di soluzioni per rendere le città sempre più efficienti e smart. Il nostro obiettivo non è essere solo il fornitore di un servizio, ma un partner qualificato con cui le Amministrazioni Comunali possano sviluppare progetti che valorizzino il territorio e ne migliorino la sostenibilità ambientale”, afferma Alessandro Battistini, direttore Generale di Hera Luce. “Peraltro – continua Battistini – salti tecnologici come quelli in programma per gli impianti di illuminazione pubblica di Ferrara vanno nella direzione di realizzare almeno due degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati come prioritari dall’ONU da qui al 2030, l’obiettivo 9 (infrastrutture resistenti, industrializzazione sostenibile e innovazione) e l’obiettivo 11 (città e comunità sostenibili). Non è ovviamente un caso, ma l’espressione di una scelta strategica del Gruppo Hera, cha già da diversi anni ha messo al centro delle proprie politiche di sviluppo proprio la sostenibilità e la creazione di valore condiviso.”

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HERA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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Francesco Monini
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