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da: ufficio stampa Hera

Un’offerta luce, gas, tlc e servizi ambientali studiata per le imprese di under 35, attive da meno di 18 mesi. Un aiuto concreto ai giovani imprenditori che avviano un’attività

Un sostegno alle start up
Uno strumento ad hoc messo a punto per sostenere i giovani imprenditori nella fase di avvio della loro attività e di confronto con il mercato. Si chiama Hera Start Up ed è l’offerta che la multiutility, in collaborazione con Aster, la società consortile per l’innovazione della regione Emilia-Romagna, e attraverso le società del Gruppo Hera Comm, Acantho e Herambiente, propone da oggi alle start up del territorio. Il pacchetto comprende un’offerta di fornitura di energia elettrica e gas e una serie di servizi essenziali a condizioni estremamente convenienti.
La decisione di proporre ai territori di insediamento questa opportunità nasce dalla consapevolezza, condivisa con i comuni soci, che, soprattutto in una fase così complessa per l’economia del Paese, il ruolo di una multiutility non possa limitarsi a quello di fornitore di pubblici servizi, seppur erogati con qualità ed efficienza. Ma debba piuttosto caratterizzarsi, ad ampio spettro, come elemento in grado di rendere più competitivo e attrattivo un territorio.

I requisiti
La proposta Hera è rivolta alle aziende in fase di start up dell’Emilia-Romagna. L’attività deve essere avviata da meno di 18 mesi e il titolare, o almeno la metà dei soci della start up, deve avere meno di 35 anni al momento della sottoscrizione del contratto (nell’allegato 1 sono elencati i principali requisiti di accesso).

L’energia col prezzo all’ingrosso
Per quanto riguarda l’energia, l’offerta Hera Start up consente di avere energia elettrica e gas a mercato libero, ad un costo sensibilmente migliore delle tariffe regolate. Il cliente pagherà il prezzo del mercato all’ingrosso dell’energia (un’opportunità solitamente riservata solo ai grandi operatori) con un piccolo contributo sui consumi che per il primo anno è gratuito.

Pagamento a 60 giorni e bollette on-line
Hera Start up prevede il pagamento delle fatture a 60 giorni, anziché i consueti 20, e la domiciliazione bancaria o postale delle fatture stesse. I giovani imprenditori e imprenditrici interessati potranno sottoscrivere l’offerta on line collegandosi al sito startup.gruppohera.it.
Sul sito è presente anche una sezione dedicata ai partner dell’iniziativa, come istituzioni ed enti attivi a livello regionale e nazionale per lo sviluppo delle neo-imprese.
Inoltre, le bollette saranno esclusivamente elettroniche e si riceveranno via e-mail: un modo per snellire l’operatività e contribuire concretamente alla sostenibilità ambientale.

Un pacchetto comprensivo di Internet e Telefonia
L’offerta comprende la possibilità di aggiungere a luce e gas anche la fornitura di servizi di telecomunicazione, grazie alla società del Gruppo Hera, Acantho. I clienti beneficeranno di prezzi convenienti per la navigazione su Internet e le telefonate. La connessione web illimitata, le chiamate illimitate verso i numeri fissi nazionali e 60 minuti verso i telefoni cellulari costeranno solo 32 euro al mese + Iva. Il prezzo è bloccato per tutta la durata del contratto. Un pacchetto vantaggioso, che porterà ad un risparmio rispetto ai servizi forniti da altri operatori nazionali dedicati alle utenze business.

Una consulenza gratuita per lo smaltimento dei rifiuti
Grazie a Herambiente, leader nazionale nel trattamento dei rifiuti, le nuove imprese potranno richiedere un preventivo gratuito per la valutazione dei rifiuti prodotti e ricevere un’offerta economica per lo smaltimento definita sulle esigenze specifiche.

L’AD di Hera, Venier: “Crediamo nelle giovani energie”
“Nella visione del Gruppo Hera, una local utility rappresenta un elemento centrale nello sviluppo di infrastrutture materiali e immateriali che rendano sempre più competitivo e sostenibile il territorio”, spiega Stefano Venier, Amministratore Delegato del Gruppo Hera. “La proposta presentata oggi va esattamente in questa direzione e credo possa rappresentare un concreto contributo ad aiutare i giovani a intraprendere una nuova via imprenditoriale, di cui il Paese ha forte bisogno, così come il territorio emiliano romagnolo”.

Rangoni, Presidente Aster: “Favorire le start up mettendo in rete tutti i soggetti coinvolti”
“Sostenere i giovani e la loro auto imprenditorialità è da sempre un obiettivo al centro delle politiche di sviluppo della Regione e delle attività di Aster – commenta Fabio Rangoni, Presidente Aster -. Attraverso www.emiliaromagnastartup, il primo portale interamente dedicato alla creazione d’impresa innovativa, Aster ha favorito la nascita di start up mettendo in rete tutti i soggetti regionali che offrono servizi e opportunità per i giovani imprenditori, aumentando la loro capacità di sviluppare business innovativi”.

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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