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Da Ufficio stampa Nexo Digital

Ferrara: uci cinema
Comacchio: Cineplus

Decine di migliaia di appassionati di anime e manga che, mese dopo mese, si danno appuntamento al cinema. È questo lo straordinario fenomeno che si ripete ogni anno, portando nelle sale un pubblico attentissimo e scrupoloso, lo stesso che frequenta le più importanti fiere di fumetti di tutta Italia.
Giunto al suo quinto appuntamento, il calendario degli anime al cinema proporrà per i prossimi mesi del 2017 una stagione attesissima distribuita come sempre da Nexo Digital e da Dynit (elenco delle sale su www.nexodigital.it).

Si partirà il 19 e 20 settembre con uno degli anime più amati e premiati di tutto il 2016, In questo angolo di mondo di Sunao Katabuchi che ha raccolto oltre 2 milioni di spettatori solo in Giappone rivelandosi un enorme successo di pubblico e critica. Tratto dal manga di Fumiyo Kouno uscito sulla rivista Weekly Manga Action, il film racconta la storia di Suzu Urano a Kure, Hiroshima, durante la Seconda Guerra Mondiale. La protagonista è infatti una giovane giapponese, sognatrice e piena di vita, che va in sposa a un dipendente del Ministero della Giustizia nella città di Kure subito prima dello sgancio della bomba atomica, nei drammatici giorni del conflitto che ha segnato in maniera profonda e indelebile la storia del Giappone. A Kure, Suzu incontrerà così una nuova amica, Rin Shiroki, una nuova famiglia, una nuova città e, infine, il suo nuovo mondo. Il film ha vinto il prestigioso premio “Animation of the Year” alla 40a edizione del Japan Academy Prize, i cosiddetti Premi Oscar Giapponesi, gareggiando contro giganti come Your Name., Rudolphto Ippaiattena, e One Piece Film Gold. E in giugno si è anche aggiudicato il prestigioso Premio della Giuria al Festival d’Annecy.
Il 24 e 25 ottobre sarà invece il momento de La forma della voce, il coraggioso e poetico lungometraggio di una delle rare registe giapponesi, Naoko Yamada, che racconta con delicatezza ma senza pietismo le difficoltà di Shoko Nishimiya, una ragazzina non udente, vittima del bullismo del suo compagno Shoya, in seguito anche lui preda di altri coetanei. Il film è tratto dall’omonimo manga di Yoshitoki Ōima, pubblicato in Italia da Star Comics. Dopo essersi posizionato come uno dei maggiori incassi della scorsa stagione cinematografica giapponese, il film è stato presentato con successo al Future Film Festival 2017.

Il 14 novembre arriverà invece al cinema Never Ending Man: Hayao Miyazaki, il documentario sul genio creativo che ha rivoluzionato la storia dell’animazione mondiale. Da Nausicaä della Valle del vento a Il mio vicino Totoro, da Il castello errante di Howl a Si alza il vento passando attraverso Ponyo sulla scogliera e La collina dei papaveri, Miyazaki è uno dei più grandi narratori di sempre. Nel settembre del 2013, Miyazaki annunciò il suo ritiro dal mondo del cinema d’animazione. Ma non poté trattenere il suo inarrestabile desiderio per la creazione. Un regista della NHK, che lo ha seguito per oltre 10 anni, ha documentato il riavvicinamento del maestro al mondo dell’animazione, stavolta col supporto di giovani animatori di CGI. Ma non è stato facile… Miyazaki, da sempre amante dell’animazione a mano libera, ha incontrato diversi ostacoli. Il regista Kaku Arakawa ha così commentato “Quando ho iniziato a girare e a seguire Miyazaki per questo documentario, continuava a dire ‘Sono solo un vecchio pensionato’. Ma quando ha iniziato a lavorare insieme ai giovani artisti CGI, l’ho visto infiammarsi una seconda volta”. Con un approccio intimo e delicato, questo documentario ritrae lo Studio Ghibli e Miyazaki all’età di 75 anni, nel tentativo di ritornare alla ribalta ancora una volta.

La Stagione degli Anime al Cinema, distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner Radio DEEJAY MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.

Tutti i dettagli sulla programmazione e l’elenco delle sale che aderiscono all’iniziativa saranno a breve disponibili su www.nexodigital.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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