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Nella puntata di A due piazze, Nickname chiedeva una donna più facile da comprendere, una specie di donna-uomo. Ma esiste? Le risposte dei nostri lettori

Divertente e danzante? W la donna-donna!

Cara Riccarda, caro Nickname,
scelgo una donna-donna tutta la vita, credo che una donna-uomo sia anche più noiosa di un uomo-uomo. Continuate a danzare che siete il balletto più bello che ci è stato donato.
Nicola

Caro Nicola,
potreste almeno fare lo sforzo di accorgervi che noi stiamo danzando proprio lì a un passo?
Riccarda

Caro Nicola,
divertiti. Poi però non venire a lamentarti con noi.
Nick

Donne-uomini e uomini-donne? Si salvi chi può!

Cara Riccarda, caro Nickname,
credo che esista anche l’uomo-donna, dentro ogni uomo c’è una parte femminile e viceversa, come in un tao, come quando si fa l’amore. Forse il segreto è la giusta percentuale, l’armonia delle parti.
Stefania

Cara Stefania,
posso solo risponderti che Nickname a me dice che, nel comunicare, sono 3D: donna-donna-donna. Fai un po’ tu.
Riccarda

Cara Stefania,
concordo con te, e tifo per le donne con una percentuale maschile del 40%, e per gli uomini con una percentuale femminile del 49%. Così, per giocare…
Nick

Un gioco sospetto e poi… scacco matto!

Cara Riccarda,
non ti fidare, è l’ennesimo tentativo maschile di legittimare atteggiamenti poco giustificabili, soprattutto in un rapporto di coppia.
Caro Nickname,
ma secondo te, alle donne-donne piace veramente giocare a scacchi o vorrebbero, per una volta, avere il piacere di confrontarsi con un uomo-uomo?
S.

Cara S.,
parliamo dell’uomo-uomo: anche questa categoria, quando ha l’occasione, prende la scorciatoia dell’ambiguità, del non detto, delle giravolte fino a sfiorare la goffaggine. E la partita a scacchi la giochi da sola.
Riccarda

Cara S.,
alle donne piace molto giocare a scacchi. A prescindere. Solo perché i più famosi campioni del mondo sono uomini, non vuol dire che non sia una disciplina per donne. Vatti a vedere la storia di Judith Polgar (che tra l’altro è una donna bellissima) e poi ne riparliamo.
Nick

50 sfumature di… donna

Ciao Riccarda, ciao Nickname,
Comunicare…o non comunicare. Non c’è il momento giusto per comunicare così come non c’è il modo giusto. Per l’uomo, è quasi tutto o bianco o nero. Per una donna, invece, esistono mille sfumature in tutti i sensi e in tutti i campi. Molto del “detto” resta non percepito, non spiegato. Il “non detto” poi è proprio ostrogoto. Non penso sia cattiveria o malafede da parte dell’uomo non capire pienamente e a fondo i discorsi delle donne. Credo che semplicemente ragionino su due piani diversi, lungo rette parallele che non si incontrano. È predisposizione mentale. È la ragione contro il sentimento. È la semplicità verso la profondità.
Silvia

Cara Silvia,
nel mondo delle emozioni, tutto è bianco e nero contemporaneamente: diglielo a chi cerca un colore solo.
Riccarda

Cara Silvia,
la prossima volta che scrivi delle differenze uomo donna, potresti essere meno chirurgica e avere un briciolo di pietà?
Non so se l’universo maschile te ne sarà grato (l’universo maschile spesso non è in grado), io ti ringrazierò della delicatezza.
Nick

La teoria del tutto… donna

Cara Riccarda, caro Nickname,
credo che per comunicare efficacemente in una coppia ci voglia molta attenzione nei confronti del partner. È sempre difficile scegliere il momento giusto e a volte si sbagliano i tempi, l’importante è non desistere. Sicuramente le donne sono più complicate di noi uomini, questo le rende più interessanti e ci spinge a cercare di conoscerle al meglio per essere sempre pronti a interpretare i vari segnali che ci inviano con i loro gesti, silenzi, espressioni.
Matematici e fisici, coadiuvati da ingegneri, stanno ancora cercando la soluzione dell’equazione e la x è ancora un’incognita, quando una donna ti risponde che non ha ‘niente’.
Se siamo veramente interessati a lei, il nostro cervello elabora milioni di variabili e ci porta a chiederci che errore abbiamo fatto o cosa ci sia sfuggito negli atteggiamenti della nostra partner, alla fine (non garantendo tempi sicuri per la soluzione), l’incognita la troviamo per far ritornare la serenità nel rapporto. Amo queste mille sfaccettature del carattere delle donne perché mi fanno stare sempre all’erta su come devo gestire un rapporto e a non dare mai niente per scontato, solo in questo modo, a mio parere, una relazione rimane viva e interessante.
Gigi

Caro Gigi,
i calcoli e le variabili matematiche lasciamole alla scienza, noi siamo istinto che puntualmente tradisce la logica dell’equazione.
Riccarda

Caro Gigi,
uno spunto geniale lo hai avuto: quando una donna dice che non ha “niente” in realtà ha “tutto”.
Il resto è talmente serio e argomentato che mi sono impaurito: nessuno mi aveva mai preso tanto sul serio.
Nick

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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