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da: Consorzio Wunderkammer

Il 17 e 18 giugno torna il teatro itinerante al quartiere Giardino

I.N.F.E.R.N.O Invasione Notturna Frivola e Ruggente Non Ostile è il titolo dello spettacolo itinerante che attraverserà il quartiere Giardino di Ferrara il 17 e 18 giugno. L’appuntamento è per entrambe le serate alle ore 21 presso il piazzale della Stazione.
Nato dall’associazione Basso Profilo nell’ambito del progetto Succede Qui, lo spettacolo è il risultato di un duplice percorso: un laboratorio teatrale site-specific a cadenza settimanale – condotto da due anni da Davide Della Chiara e Natasha Czertok presso lo spazio Wunderkammer, in collaborazione con la cooperativa Teatro Nucleo – e un percorso di narrazione partecipata che ha coinvolto la scuola primaria Poledrelli, diverse associazioni del territorio, come il comitato Zona Stadio e il centro sociale Acquedotto, e tanti cittadini del quartiere.
Lo spettacolo è liberamente ispirato all’opera di Peter Weiss, “Inferno”, testo teatrale che racconta di fughe da situazioni ostili e di sgradevoli ritorni in patria, in cui emergono fortemente la tensione etica e il carattere di denuncia del drammaturgo tedesco – esiliato a Londra durante la seconda guerra mondiale.
Nello sviluppo drammaturgico, strettamente correlato agli spazi urbani del quartiere, si innestano immagini nate da riflessioni condivise con gli abitanti e con gli stessi partecipanti del laboratorio teatrale, che hanno contribuito attivamente alla realizzazione del percorso partecipato e alla costruzione della messa in scena, dalle scenografie ai costumi, all’elaborazione grafica della locandina.

La finalità di Succede Qui è quella di includere nella formazione attoriale un’attenzione al territorio circostante, una sensibilità rispetto all’ambiente in cui il teatro opera.
Come per la costruzione di uno spettacolo tradizionale viene studiato lo spazio e la scenografia nella quale è inserita l’azione, così quando si intende lavorare nello spazio urbano è fondamentale esplorare e conoscere il patrimonio architettonico e le risorse offerte dal territorio in cui si attuerà la rappresentazione.

La prima edizione di Succede Qui ha vinto il bando “Giovani per il territorio” promosso dall’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Ferrara nel 2014, e ha portato alla presentazione dello spettacolo a episodi “Storia di una giocatrice che ritrovò l’anima”.
Il progetto – realizzato nell’ambito del programma di ricerca Rigenerazione Urbana, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Comune di Ferrara – ha potuto proseguire nel 2015 anche grazie al sostegno della Fondazione Teatro Comunale.

Di seguito l’elenco degli attori: Sara Draghi, Massimo Festi, Elisa Galeati, Daniele Giuliani , Lorenzo Magnani, Isotta Monti, Martina Pagliucoli, Manuela Santini, Alessio Soffritti, Giulia Tiozzo, Carlo Verano, Sabina Zanquoghi

Per informazioni succedequi@gmail.com.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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