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Da ufficio stampa

Lo straordinario traguardo raggiunto dall’Amministrazione Comunale con l’attesissima apertura del Museo Delta Antico testimonia ancora una volta l’impegno profuso con passione, dedizione e professionalità da una molteplicità di partecipazioni. Il Sindaco Marco Fabbri, a nome dell’Amministrazione Comunale ritiene doveroso esprimere sentimenti di profonda gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato e che continuano a lavorare attorno al progetto museale: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Ferrara e Reggio Emilia; Polo Museale dell’Emilia Romagna; Museo Archeologico Nazionale di Ferrara; Arcidiocesi di Ferrara – Comacchio; Biblioteca Statale di Cremona. Un ringraziamento speciale è rivolto agli archeologi Lorenzo Zamboni, Carla Buoite per il loro instancabile impegno, così come ai dipendenti comunali di tutti i settori che, senza riserve, hanno prestato la loro opera al servizio della valorizzazione del patrimonio culturale comacchiese. La messa al varo del progetto museale si è concretizzata attraverso l’operato di tutti i componenti del Comitato scientifico, che hanno intensamente lavorato in questi anni, così come dal team di professionisti guidato da Michela Biancardi, vincitrice del concorso di idee per gli allestimenti museali realizzati dalla Tecton Soc. Coop. (Reggio Emilia) e Reset per gli impianti elettrici. Accanto a loro, Teseo Editore (Roma) per la realizzazione dell’apprezzatissimo percorso multimediale, la Soc. Parallelo (Firenze) che ha curato la l’identità grafica integrata; il Progetto impianti la GPS Servizi, le scenografie curate dal Laboratorio Scenografico (Pesaro ), i cablaggi e l’impianto wifi della Delta Web Telecomunicazioni, i trasporti e l’allestimento dalla preziosissima Crown Fine Art(Milano). Per il materiale promozionale, un grazie alla Noema Studio (Ferrara) per la grafica e alla Del Gallo Editori (Spoleto) per la stampa. Anche il Fab Lab- Spazio Marconi ha collaborato realizzando materiali per l’allestimento.

Il Sindaco inoltre estende i propri ringraziamenti alla Polizia Municipale e a tutte le rappresentanze delle Forze dell’ordine operanti sul territorio; alla Protezione Civile Trepponti e al suo Nucleo Tutela Beni culturali, prezioso quest’ ultimo anche durante le fasi di allestimento, la Protezione Civile Delta Po di Fiscaglia e VPC di Tresigallo; all’Auser Ferrara e gruppo volontari di Comacchio, al Gruppo Archeologico Ferrarese.

Impegnati nella gestione delle Giornate Fai di Primavera: il gruppo volontari Fai di Comacchio, gli apprendisti ciceroni, gli studenti dell’Istituto Superiore Remo Brindisi del Lido degli Estensi, il Centro di Educazione Ambientale del Cadf che ha gestito, con competenza ed entusiasmo, le visite guidate in salina. Un ringraziamento, infine, non può che andare alla Legio I Italica di Villadose, guidata da Corrado Perelli, che ha fatto rivivere a Comacchio l’atmosfera dell’antica Roma e a Made Eventi per la realizzazione dello spettacolo piro-teatrale e fontane danzanti-pioggia di fuoco, curato da Viorica e Parente Fireworks.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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