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Comunicato Stampa Impronta Etica.

-L’associazione ha pubblicato un nuovo manifesto per la sostenibilità nelle imprese
-Nel corso dell’anno saranno messe in campo diverse iniziative per il ventennale
-La presidente Gualtieri: Bisogna invertire la rotta per trasfornare le sfide in opportunità. Con i nostri soci saremo attori di un cambiamento reale

Un nuovo manifesto per la sostenibilità nelle imprese. Lo ha lanciato Impronta Etica, in occasione del suo ventennale. Il manifesto è il primo di una serie di iniziative che saranno sviluppate nel corso dell’anno e che avranno un momento clou il 13 settembre 2021, anniversario della nascita dell’associazione che oggi conta 31 organizzazioni socie di diverse dimensioni, forma e settori di intervento.

Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro nata per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa. L’associazione si propone di essere luogo di confronto, scambio e stimolo per organizzazioni che vogliono essere punto di riferimento nel campo della sostenibilità,  promuovendo lo sviluppo di modelli di competitività sostenibile. Impronta Etica è National Partner Organization di CSR Europe, una delle più importanti organizzazioni a livello europeo per la promozione della sostenibilità e aderisce ad ASviS.

Il nuovo manifesto per la sostenibilità nelle imprese è nato da un confronto tra i soci sul ruolo e il futuro dell’associazione a vent’anni dalla sua nascita, e si fonda sugli  stimoli dell’Agenda 2030, ma anche sulla consapevolezza dell’importanza della sostenibilità per affrontare le conseguenze socio-economiche causate dalla pandemia.

Bisogna invertire la rotta verso un futuro sostenibile, per trasformare le sfide che abbiamo di fronte in opportunità – sottolinea Giuseppina Gualtieri, presidente di Impronta Etica – Il ritardo accumulato nella lotta al cambiamento climatico e contro le disuguaglianze sociali è sotto gli occhi di tutti, e siamo consapevoli dell’urgenza di agire. Con i nostri soci, vogliamo essere attori di un cambiamento reale che abbia come obiettivo la transizione verso un modello economico più sostenibile sotto il profilo ambientale e in grado di far fronte alle questioni sociali emergenti”.

Uno scenario condiviso da tutte le organizzazioni socie, impegnate nell’integrazione della sostenibilità nel modello di business e nel contribuire al raggiungimento degli SDGs, gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU per il 2030.

Il manifesto “Imprese Sostenibili Impronta sul futuro” è composto da otto punti, con alla base un’idea forte: per Impronta Etica un futuro sostenibile è l’unico possibile.

Il manifesto è pubblicato sul sito di Impronta Etica, in una sezione dedicata alle iniziative che verranno lanciate nei prossimi mesi: www.improntaetica.org/ventennale


Impronta Etica scheda:

Impronta Etica, attualmente, è un’associazione con 31 soci: Ancd, Cadiai, Camst Group, Citrus – l’orto italiano, CMB, CNS, Coesia, Consorzio Integra, Coop Alleanza 3.0, Coop Ansaloni, Coopfond, Coop Reno, COPROB, Emil Banca, Fruttagel, Granarolo, Gruppo Bper, Gruppo Hera, Gruppo Unipol, Homina, IGD SiiQ, IMA, Legacoop Bologna, Mediagroup 98, Open Group, Philip Morris Italia, Rekeep, Romagna Acque – Società delle fonti, SCS, TPER, Up Day.

È stata fondata il 13 settembre del 2001 da sette soci ed è stata presieduta, nel corso degli anni da Luciano Sita, Pierluigi Stefanini, Maurizio Chiarini, Adriano Turrini e, dal 2019, Giuseppina Gualtieri

 

 

 

 

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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