Skip to main content

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

“OGM si, OGM no: Su quali basi un paese fa le sue scelte?” E’ questo il tema del doppio appuntamento dei “Venerdì dell’Universo” con Roberto Defez, Direttore del Laboratorio di biotecnologie microbiche dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli, da anni coinvolto nel dibattito pubblico sulla validità degli OGM, gli organismi geneticamente modificati in agricoltura, con interventi incentrati sulla valutazione scientifica dei dati tecnici disponibili.
Si parte domani, venerdì 1° aprile, alle ore 17.30 presso la Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara con la presentazione del libro “Il caso OGM. Il dibattito sugli organismi geneticamente modificati” (Carocci Editore), che vedrà intervenire l’autore sul tema degli OGM e di come essi ci riguardino da quando sono entrati a far parte della nostra alimentazione. A dialogare con Defez sarà Andrea Maggi, Responsabile Ufficio Comunicazione ed Eventi dell’Università di Ferrara, nel corso di un appuntamento che rientra in “Unife in libreria”, ciclo di incontri con l’autore rivolti alla comunità universitaria e non solo, nel corso dei quali vengono discusse le tematiche e gli aspetti scientifici affrontati nei volumi che sono di volta in volta presentati.
Alle ore 21 alla Sala Estense (piazza Municipale), si terrà invece il tradizionale appuntamento con “I Venerdì dell’Universo”.
Ed è lo stesso Defez ad anticiparci l’argomento della serata…“Lo scorso 11 gennaio 2016, Paolo Mieli dalla prima pagina del Corriere della sera titolava: ‘Un Paese che odia la Scienza’. Come siamo arrivati a far dire ad uno storico che l’Italia del metodo scientifico galileiano non solo non valorizza i suoi figli scienziati, ma arriva quasi a mangiarli come nei miti greci? Come siamo arrivati in questo Paese a mettere in fila vicende come il metodo di Bella, la cura Stamina, l’ostilità alle vaccinazioni, la sentenza di primo grado della Commissione Grandi Rischi e la vicenda Xylella-Ulivi del Salento? Il caso Ogm è in qualche modo la sintesi di tutti questi paradossi, un caso su cui la stessa Unione Europea ha vacillato e che stravolge e mette in conflitto la nostra parte emotiva e quella razionale. L’avversione a questa tecnologia è tanto vasta quanto la nostra dipendenza dagli Ogm per cui serve parlarne soprattutto per capire quanto giochi dentro noi stessi una parte istintiva, quanto ci sia ancora da fare in questo Paese per ricucire il rapporto tra scienziati e cittadini, tra chi cerca di far avanzare le conoscenze e chi è il destinatario, ma non il soggetto passivo, di tali avanzamenti”.

Per informazioni: Carlotta Cocchi – 0532/293554 – 338/6195391

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it