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da: ufficio stampa Ferrara Art Festival

Dal 22 al 30 agosto torna anche il Racket Festival con concerti, teatro e presentazioni di libri.

Saranno veri e propri “tempi supplementari” quelli che il Ferrara Art Festival proporrà per nove giorni, dal 22 al 30 agosto prossimi (vernissage il 21 agosto alle 19), a Palazzo della Racchetta di Ferrara. A venti giorni di distanza dalla chiusura “ufficiale” del festival che ha visto, tra giugno e luglio sempre a Palazzo della Racchetta, mostre, presentazioni di libri, spettacoli teatrali e musicali, il Ferrara Art Festival ed il suo correlato Racket Festival tornano a grande richiesta con un Extra Time di grande impatto, grazie ad una grande mostra antologica, dieci concerti, due presentazioni di libri e quattro eventi teatrali in solo nove giorni, tra alcune novità e una selezione del meglio già visto (e sentito) tra giugno e luglio.
Si inizia con il vernissage (21 Agosto 2015, ore 19) della mostra antologica del direttore artistico del Ferrara Art Festival Virgilio Patarini, “EX-PO(ST) 2015: Una singolare pluralità”.
Si tratta di una mostra personale antologica di oltre cento opere, di cui circa la metà di grande formato, dipinti dal 1995 al 2015, delle serie “Navigli Corsari”, “Novecento-Le nebbie della memoria”, “Rapsodia Camuna”, “Orizzonti di attesa”, “I Codici di Leonardo”, “Terza Dimensione”, “Ex-Libris” e altre ancora. Inoltre saranno ri-allestite alcune installazioni “storiche”.
Dopo aver a lungo sperimentato forme, tecniche e materiali, passando attraverso l’astrazione, le installazioni, la performance, Virgilio Patarini è approdato negli ultimi anni ad un recupero dell’immagine e di una forma d’arte definibile “figurativa”, a tratti in una declinazione “citazionista”, pescando spesso dal bagaglio della memoria collettiva immagini in bianco e nero che l’artista decontestualizza e inserisce in nuovi spazi, donando a queste “figure” nuovo senso. Patarini lavora su fotogrammi di vecchi films del Neo-Realismo o su foto in bianco e nero della Seconda Guerra Mondiale oppure ancora su scorci dimenticati della vecchia Milano, collocando queste citazioni in contesti spiazzanti come superfici abrase che fanno pensare a vecchi muri calcinati solcati da scritte o grondanti ruggine e macchie di umidità, e giocando così in maniera sottile, ambigua e post-moderna tra recupero della memoria e oblìo. Con un gesto che è al tempo stesso restauro e cancellazione.
In questa mostra antologica a Palazzo Racchetta saranno inoltre presentate opere di cicli precedenti che spaziano dall’Informale ad un recupero post-moderno a tratti concettuale e sempre comunque critico di esperienze come l’Arte Povera, Le Nouveau Realisme, la Poesia Visiva, anche in questo caso comunque costantemente in bilico tra memoria e oblìo, tra colta citazione e gesto puro, emotivo.
Una mostra da non perdere che si svilupperà attraverso tutti gli spazi dello storico palazzo ferrarese di Via Vaspergolo 4 – 6a.
La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile tutti i giorni, fino al 30 agosto prossimo, dalle 18 alle 21.

VIRGILIO PATARINI – BIOGRAFIA E CURRICULUM

Virgilio Patarini (Breno, 1967) dopo il diploma al Liceo Classico Montini di Milano, frequenta per due anni Lettere Antiche alla Statale di Milano, seguendo tra l’altro le lezioni di Dario Del Corno. In quegli anni frequenta anche i corsi di teatro di Kuniaki Ida (mimo) e Marina Spreafico (recitazione) al Teatro Arsenale. Passa poi al D.A.M.S di Bologna con un cursus studiorum in equilibrio tra Teatro e Arti Visive, allievo da una parte di Arnaldo Picchi (Regia) e dall’altra di Renato Barilli (Fenomenologia degli stili).
Nel frattempo nel 1986, non ancora ventenne, aveva firmato la sua prima regia teatrale con un gruppo di studenti universitari (“Antigone” di Sofocle al Teatro Ringhiera di Milano) e da allora, dal 1986 al 2005 svolge con continuità l’attività di regista e drammaturgo. Tra le molte regie ricordiamo: “Il diario di un pazzo”, da Gogol, Milano, Teatro Libero, 2000 e Teatro della Memoria, 2001; “Variazioni su Antigone”, Milano, Umanitaria, 2003; “Il fantasma dell’opera buffa”, Pavia, Teatro Volta, 2003; “Hamlet alone”, Milano, Teatro Asteria, 2004 e 2005).
Nel 1991 e nel 1992 viene premiato e segnalato al Premio Ugo Betti per la drammaturgia per il testo “Ivan e il maestro”, al Premio IDI Autori Nuovi per “Vuoti di scena” e al Premio Vallecorsi per “Tutta colpa di Ponzio Pilato”.
Nel 1998 fonda l’associazione culturale “Apollo e Dioniso” (antesignana dell’odierna Zamenhof Art) e inizia ad alternare l’attività di organizzazione di eventi culturali e la curatela di mostre e cataloghi d’arte, all’attività teatrale. Ha ideato, organizzato e diretto vari festivals (Russkij Festival I, II e III, a Milano, luoghi vari, 2000, 2001 e 2003) e rassegne teatrali e/o multidisciplinari (“Le donne, i cavallier…”, Milano, Basilica di S. Celso, 1999; “Primavera a S. Celso”, idem, 2000; “La musica delle parole”, Pavia, Teatro Volta, 2003; “Soggetti smarriti”, Como, studio E.S.P., 2005; “Prospettiva Post-Avanguardia”, Venezia, Palazzo Zenobio, agosto-ottobre 2012).
Nel 2000 la sua prima mostra personale come pittore (“Frammenti di una passione”, Basilica di S. Celso, Milano).
Nel 2003 con Valentina Carrera fonda la casa editrice “Apollo e Dioniso Edizioni – I libri delle Muse”, pubblicando e distribuendo (soprattutto a Milano) oltre 40 titoli in due anni, tra poesia e narrativa, tra giovani scrittori e autori classici e parallelamente “Le barchette di carta”, con 15 titoli di libri per l’infanzia.
Dal 2005 l’attività artistica e curatoriale prende progressivamente il sopravvento. Su questo fronte dal 1998 ad oggi ha all’attivo la curatela di oltre trecento mostre d’arte contemporanea (per lo più artisti giovani e emergenti), di oltre cinquanta cataloghi d’arte contemporanea (idem) oltre che, come autore, la pubblicazione di alcune opere letterarie di poesia, narrativa e teatro.
Come curatore tra i suoi ultimi impegni più significativi ricordiamo la curatela di “Sélection Comparaisons. 44 artisti dal Grand Palais di Parigi” a cavallo tra il 2013 e il 2014, al Palazzo della Racchetta di Ferrara e alla Galleria 20 di Torino e l’anno prima “Sélection Comparaisons. 88 artisti dal Grand Palais di Parigi” , nell’estate del 2012, alla Galleria Zamenhof, al Castello di Carlo V di Lecce e a Palazzo Zenobio a Venezia; inoltre “Riccardo Licata: opere recentissime”, sempre a Palazzo Zenobio e sempre nel 2012.
Ha diretto, insieme a Valentina Carrera, due gallerie milanesi: l’Atelier Chagall (dal 2003 al 2013) e la Galleria Zamenhof (dal 2008 al 2013). E la Galleria 20 di Torino nella stagione 2013/2014.
Dal 2011 è consulente del C.A.M., catalogo d’arte moderna dell’Editoriale Giorgio Mondadori.
Per questo editore ha curato dal maggio 2010 ben sette volumi: i cataloghi tematici “Post-Avanguardia”, “La materia è il colore” e “Terza Dimensione”, tutti e tre con Paolo Levi, e i volumi monografici dedicati a Valentina Carrera, Paolo Facchinetti e Drago Cerchiari. Inoltre nel 2012 l’Editoriale Giorgio Mondadori ha pubblicato il Catalogo della 5ª. Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara, di cui Patarini è stato uno dei 4 curatori. Nel gennaio 2013 esce il volume “La via italiana all’Informale. Da Afro, Vedova, Burri alle ultime tendenze”, interamente curato da Patarini.
Dal maggio 2013 dirige la Collana “Nuovi orizzonti – Artisti in Prospettiva”, sempre dell’Editoriale Giorgio Mondadori. Il primo volume della collana è “Dramatis Personae: il volto e la figura nell’arte italiana contemporanea”
Tra i luoghi dove ha esposto come artista ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano (personale “Frammenti di una Passione” nel 2000) e la libreria Rizzoli in Corso Vittorio Emanuele a Milano (progetto “Voci del nostro tempo”); il Museo di Arte Moderna di Mombercelli (CN); gli Archivi del ‘900 di Milano (doppia personale con V. Carrera “In principio era la Parola” nel 2007 e personale del ciclo “Arcaico contemporaneo” nel 2008); la Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), la Galleria Leonart di Conegliano (TV), il Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), la Sala del ‘400 di Pontremoli (MS, mostra “Scripta manent” nel 2007, in concomitanza col Premio Bancarella, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), la Villa Marrazzi di Cesano Boscone, la Galleria Ariele di Torino (collettiva “Memorie con vista” nel 2008 e personale “Fiori di cemento” nel 2009), lo Studio E.S.P. di Como (personale “Verba volant” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni); la galleria Mirò (personale “’A rebours” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), la Galleria Zamenhof, la Galleria del Barcon e l’Atelier Chagall di Milano (personali nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009); il Castello Estense di Ferrara, mostra ‘Post-Avanguardia’, a cura di Paolo Levi e Patarini stesso, catalogo Editoriale Mondadori.
Nell’ambito del Progetto Post-Avanguardia ha presentato otto installazioni “site specific” (e due quadri) al Castello Malaspina di Massa nel settembre 2010 e una installazione al Castello di Carlo V a Lecce (30 ottobre-4 dicembre 2010). Sempre nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell’ambito del Salon Comparaisons 2010, nella sezione “Installazioni libere” curata da Ewa Nowak, Catalogo Ed. Casta Diva.
Nell’ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione “Arcaico Contemporaneo” della Biennale di Ferrara, biennale di cui è stato uno dei quattro curatori.
Nel gennaio 2011 ha allestito una sua grande personale antologica, curata da Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich e intitolata “Ex-po(st) 2011”, con oltre cento opere alla Galleria Zamenhof di Milano.
Nel settembre 2011 la sua nuova mostra personale denominata “Nuovi orizzonti”, curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano. Nell’agosto 2012 una sua mostra personale a cura di I. Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, nel prestigioso Padiglione Islanda, sede abituale della Biennale. Nel marzo 2013 una doppia personale con Andrea Boldrini intitolata “Orizzonti” alla Galleria Vista di Roma. Nel maggio una tripla personale con Andrea Boldrini e Paolo Facchinetti intitolata “Orizzonti di luce” all’Atelier Chagall di Milano. Dal 30 novembre al 12 dicembre 2013 la sua personale “la ruggine e la luce” alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI). Ha esposto per quattro anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione “Installazioni libere” (2010, 2011, 2012, 2013), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi due con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan.
E’ presente sul C.A.M. Catalogo d’Arte Moderna della Mondadori dal 2010 e sui volumi, sempre Mondadori, “Le allusioni del colore” (2009), “Post-Avanguardia” (2010) e “Terza dimensione” (2011)

PROGRAMMA RACKET FESTIVAL EXTRA TIME 22-30 AGOSTO 2015

sabato 22 / 08, ore 22
manica + vuoto pneumatico

domenica 23 / 08, ore 20
loboloto + venturi: deliri mantrici

mercoledì 26 / 08, ore 19
alessandro chiarelli, Che io bruci 
ore 21 enrico cipollini

giovedì 27 / 08, ore 19
andrea manica, La Rêverie Del Male
ore 21 macròlle

venerdì 28 / 08, ore 21,30
variazioni su saffo + diario di viaggio di un bisessuale contento + femmine dannate + jean foutre la bite

sabato 29 / 08, ore 22
the dice

domenica 30 / 08, ore 20
quantum leap + laik-oh + del movimento dei cieli

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Francesco Monini
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