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da: organizzatori

La band di musica tradizionale irlandese, tra le più amate e ascoltate al mondo, si esibirà sul palco il 27 agosto.
Roma, 15 gennaio 2016 – Sarà il concerto dei Lunàsa il main event della sesta edizione di Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda, che si terrà a Bondeno (FE) dal 26 al 28 agosto. La band irlandese, composta dal violinista Sean Smith, dal flautista Kevin Crawford, dal contrabbassista Trevor Hutchinson, dal piper Cillian Vallely e dal chitarrista Ed Boyd (già membro dei Flook), salirà sul palco del Teatro Sala 2000 di Bondeno sabato 27 agosto.
Protagonisti assoluti del panorama mondiale della musica tradizionale irlandese, i Lunàsa sono il gruppo ad oggi più ascoltato ed amato non soltanto in Irlanda, ma in tutto il mondo per quanto riguarda il genere irish trad, con all’attivo sei album e numerose collaborazioni con artisti di livello mondiale, ultima quella con la cantautrice statunitense Natalie Merchant.
Reels, jigs, hornpipes, il repertorio dei Lunàsa è strettamente legato all’immenso patrimonio musicale irlandese, a cui però si aggiungono melodie e arrangiamenti originali, eseguiti con uno stile elegante e delicato, mai aggressivo e nel pieno rispetto della tradizione.
Una tre giorni di festa tra concerti, session e danza. Anche quest’anno Eire! ospiterà durante tutta la durata del festival sessions di musica tradizionale irlandese aperte a tutti i musicisti e agli appassionati del genere, feste da ballo e corsi di strumenti, canto e danza irlandese. Bondeno tornerà, ancora una volta, la capitale della musica irlandese nel mondo.
La sesta edizione di Eire! La Festa dei Suoni d’Irlanda sarà realizzata grazie al prezioso contributo del Comune di Bondeno, che ha fortemente voluto che il Festival proseguisse proprio qui il suo percorso, a testimoniare l’importanza assoluta che la manifestazione ha acquisito a livello internazionale nel corso degli anni.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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