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La storia di un amore

È la storia di Anna, una moderna Heidi padana che, dalla città, sogna i monti. Li sogna tanto più intensamente da quella volta in cui, portata dalla provvidenza sul Cammino di Assisi, ha incontrato quelle che, da quel momento in avanti, sarebbero state solennemente nominate “Le Amate”.

L’oggetto d’amore corrisposto  – dunque il soggetto, perché ogni essere che ama, all’interno di una relazione d’amore, è sempre soggetto agente e mai oggetto – sono loro: “Le Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”, oltre 36 mila ettari di Natura adagiata sul confine tosco-romagnolo ed eletta a Parco Nazionale dal 1993.

Inutile dire che ad Assisi Anna non è mai, o non è ancora arrivata. Le zone, al di là o al di qua dei confini del Parco, sono talmente magiche che costringono sempre a nuovi ritorni, nuove esplorazioni, nuove scoperte.
È in una di queste che avviene l’incontro con il Bosco del Corniolino, in prossimità del paese di Corniolo, nel Comune di Santa Sofia (FC) e lungo il confine romagnolo del Parco, dove il fondovalle incontra Bidente di Campigna.

bosco corniolino
Il Bosco del Corniolino
bosco corniolino
Bidente di Campigna

Questo bosco, un ceduo invecchiato, circa 12 ettari di alberi (cerri, carpini, frassini, cornioli, ginepri e altre specie) ancorati alla roccia a protezione del ripido versante che in questo modo diventa più stabile, sta crescendo lentamente e libero da interventi umani da 40 anni.

Un lungo e paziente lavoro della natura che è a rischio di interrompersi e compromettersi a causa dei tagli commerciali di cui sarà oggetto una volta venduto. Ma l’ acquisto, da rischio, può trasformarsi in opportunità. Questo scenario apre le porte ad un sogno lucido che, da individuale, è già diventato un sogno collettivo: acquistare il bosco per conservarlo.

 

Viene lanciata una raccolta fondi, tutt’ora aperta fino al raggiungimento dell’obiettivo.  Come destinatario della donazione viene scelto il Fondo Biodiversità e Foreste, un’associazione di promozione sociale che acquista boschi per conservarli, lasciandoli alle dinamiche naturali e proteggendoli dall’azione dell’uomo.

Mentre le agende politiche ancora mancano di concretezza e incisività nella tutela della salute del pianeta e dei viventi tutti, un gruppo di cittadini si attiva per acquistare questa piccola porzione di foresta mettendola al riparo da interventi umani dannosi per l’intero ecosistema. Comprare per non usare, per prevenire il dissesto idrogeologico, per favorire la biodiversità e catturare la CO2, in un’epoca in cui l’umanità sta collassando sopra ai propri consumi e schiacciata dal culto della materia, non è solo un’azione in controtendenza, ma una piccola grande rivoluzione.

Una storia d’amore alle radici di un sogno

Questo sogno ha (anche) un valore economico, che è il prezzo di acquisto del bosco, 15.500 euro che comprendono costi notarili per la stipula del rogito e una targa commemorativa.

Sì, perché questa storia d’amore ne ha incontrata un’altra: quella di Agostino Barbieri, giovane Carabiniere Forestale mancato prematuramente all’affetto dei suoi cari circa un anno fa e a cui verrà dedicato il bosco di Corniolino. “Salvare un angolo di natura può essere un modo ideale per onorare la memoria di chi quella natura l’ha amata e protetta. Ora lo vogliamo pensare di guardia a questa giovane foresta, lui che in vita era una Guardia Forestale, nascosto tra le fronde come il Barone rampante, in compagnia degli animali selvatici, divertito nel prendersi gioco di noi ai piedi dei grandi alberi che verranno! La calma del bosco ci pervada”, scrivono i suoi amici.

Bosco del Corniolino
Bosco del Corniolino

Un sogno che contiene, come una scatola cinese, tanti sogni.
Chiunque può essere parte di questo progetto partecipando all’acquisto del Bosco di Corniolino e versando la propria quota. La formula è quella della “erogazione liberale” tramite bonifico bancario sul conto corrente del Fondo Biodiversità e Foreste, Monte dei Paschi di Siena, IBAN IT15F0103034070000001841057, riportando la seguente causale: “Erogazione liberale Bosco di Corniolino” seguito dal proprio Codice Fiscale.
Ringraziamo fin da ora tutti i visionari e i sostenitori che renderanno reale questo sogno.
Barbara Arcari

per saperne di più
Perché comprare foreste in Italia

Le foreste italiane, come tutte le foreste europee, sono a rischio. I tagli boschivi nel nostro Paese sono aumentati del 70% negli ultimi 15 anni, e con l’entrata in vigore della legge n. 34/2018 Testo Unico per le Filiere Forestali (più comunemente conosciuta con l’acronimo TUFF) che incentiva i tagli boschivi, la situazione andrà a peggiorare nei prossimi anni.
Gli incentivi pubblici a favore delle biomasse forestali per la produzione di energia hanno creato un mercato distorto, che nel tempo ha innalzato il prezzo del legno e accelerato di conseguenza i tagli anche in zone dove prima, senza gli incentivi pubblici, non sarebbe stato economicamente conveniente tagliare. 
Le foreste italiane sono in lenta ripresa dal secondo dopoguerra, periodo di massima deforestazione raggiunto dalla nostra penisola. Sono quindi foreste giovanissime, di neoformazione, che – se stanno aumentando in estensione – sono ancora composte da boschi “poveri”, con alberi giovani e piccoli, e una bassa quantità di biomassa per ettaro. Questi boschi avrebbero bisogno di crescere e così aumentare la biodiversità che è in grado di fornire i benefici ecosistemici propri delle foreste mature. L’aumentare dei tagli sta mettendo a rischio la piccola ripresa forestale degli ultimi 70 anni.
L’unico modo per rispettare davvero le foreste è far tacere le motoseghe. Troppe voci, infatti, cantano la melodia secondo cui le foreste hanno bisogno di essere periodicamente tagliate “per il loro bene”. Ma ecosistemi creati dall’evoluzione di centinaia di migliaia di anni prima della comparsa dell’uomo non hanno alcun bisogno di “manutenzione” per svilupparsi e prosperare ed evolversi: per una volta, limitiamoci ad osservare e ammirare le dinamiche naturali. Per questo il Fondo Biodiversità e Foreste compra boschi, tramite raccolte fondi, per restituire alla natura almeno una piccola parte di ciò che le spetta.

Il bosco del Corniolino

 

In località Corniolino, in prossimità di Corniolo, frazione del comune di Santa Sofia (FC), c’è un bosco che confina con il Parco Nazionale Foreste Casentinesi – Monte Falterona Campigna e dove il fondovalle confina con il fosso Bidente di Campigna. Questo bosco sta crescendo lentamente su un ripido versante, da circa 40 anni non viene tagliato, e le radici degli alberi si sono ancorate alla roccia, rendendo il versante più stabile. Inoltre, le foglie cadute e il legno morto stanno ricostituendo pian piano la lettiera, stoccando CO2 e creando suolo fertile. Ma questo bosco potrebbe ora subire un taglio che annullerebbe decenni di paziente lavoro
della natura e che peggiorerebbe il rischio idrogeologico nella zona.
Per fortuna, la persona giusta è passata a Corniolino nel luglio 2022, ha scoperto per caso la storia di questo bosco, e si è chiesta se non lo si potesse invece acquistare per conservarlo. Anna Zonari, questo il suo nome, ha lanciato quindi un appello su Facebook: “Ci uniamo per salvarlo?”. Il suo post ha ricevuto un centinaio di like, decine di condivisioni e 55 contatti da tutta Italia. Anna, il cui telefono comincia a suonare ininterrottamente, trova molte persone disposte a partecipare a questa iniziativa. Tra loro, un gruppo di amici che ha pensato di dedicare un bosco alla memoria di Agostino Barbieri, un Carabiniere Forestale che ha dedicato la sua vita alla protezione della natura, scomparso prematuramente un anno fa.
Anna decide che salvare il bosco è possibile, coinvolgendo il Fondo Biodiversità e Foreste che da statuto acquista boschi per conservarli e proteggerli dalla “gestione attiva”. L’Associazione viene scelta come destinataria della donazione del bosco, con l’incarico di conservarlo lasciandolo alle dinamiche naturali, come previsto dallo statuto dell’Associazione. Mentre le agende politiche non stanno trattando la crisi climatica per quella che è, ovvero il più grande problema che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare, mentre la CO2 è aumentata del 65% da quando si parla di ridurla, un gruppo di cittadini è disposto ad acquistare questa piccola porzione di foresta per salvarla dal taglio e conservarla al riparo da interventi umani dannosi per l’ecosistema. Davvero un segnale in controtendenza, degno di attenzione, e che dà speranza.
Il bosco di Corniolino è costituito da poco meno di 12 ettari ed è identificato catastalmente dalle particelle 19/20/22/41 del foglio 87 del comune di Santa Sofia, e a 4 km in linea d’aria vi è la riserva integrale di Sasso Fratino. È un ceduo invecchiato composto da cerri, carpini, frassini, cornioli, ginepri e altre specie. Per acquistare il bosco occorre raggiungere la cifra minima di circa 15.500 €, comprensivi del prezzo del bosco, dei costi notarili per la stipula del rogito e di una targa commemorativa per il Carabiniere Forestale Agostino Barbieri.
FONDO BIODIVERSITÀ E FORESTE

Per Contatti:
Daniele Zavalloni, Segretario Fondo Biodiversità e Foreste
segreteria@fondobiodiversita.it | tel. 3355342213
www.fondobiodiversita.it

La foto di copertina e quelle nel testo sono di Barbara Arcari

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Barbara Arcari

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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