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da: organizzatori

Bell’Italia, mensile della Giorgio Mondadori di Milano, sul numero di aprile, in edicola, ha pubblicato un servizio fotografico di Andrea Samaritani sul Castello Estense di Ferrara, sviluppato su 14 pagine. Il titolo è “La Fortezza degli Artisti. Il terremoto del 2012 ha messo a dura prova il simbolo della città. Conclusa la prima fase dei recuperi, ora il castello rinasce ospitando le opere di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in un nuovo allestimento”.
Il testo è di Michela Garbin, assistita durante la sua visita dalla funzionaria ferrarese Enrica Domenicali, mentre le illustrazioni, che riproducono in tridimensionale lo spaccato della imponente struttura estense, sono di Francesco Corni e Loreno Confortini.
Il direttore del mensile Emanuela Rosa-Clot, nel suo editoriale presenta così il servizio: “Un applauso a Ferrara. Colpita dal terremoto tre anni fa, la città non ha perso un attimo e con una sottoscrizione pubblica, che ha fruttato 340 mila euro, ha anticipato gli stanziamenti per la ricostruzione ed è subito ripartita. E nel Castello si possono tornare ad ammirare gli affreschi messi in sicurezza e le opere di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis, qui ospitate in attesa della riapertura delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari”.
Il servizio ospita anche un intervento del Ministro Dario Franceschini, che ha dichiarato: “I danni del terremoto sono stati tanti, ci sono state molte ferite. Direi che la fase critica è superata perché i ferraresi hanno una capacità reattiva forte, sono operosi e hanno un profondo senso civico, la nostra è una ricostruzione modello”, poi ha anche aggiunto “Il mio angolo segreto di Ferrara è Vicolo dei Duelli, una stradina così piccola e nascosta da diventare, tra Medioevo e Rinascimento, luogo di confronti a fil di spada. Collega piazza San Michele con Piazza Santo Stefano, nel centro storico: passarci è come far un tuffo nel passato”.
Andrea Samaritani, insieme al suo socio bolognese Paolo Righi, che insieme hanno fondato l’agenzia fotogiornalistica Meridiana Immagini, collaborano con il mensile nazionale Bell’Italia continuativamente dal 1996, in questi anni sono stati pubblicati con le loro firme più di cento servizi fotografici realizzati in tutta Italia, sui principali monumenti e musei della penisola.
Andrea Samaritani e Paolo Righi da quest’anno sono stati invitati a far parte dello staff della più antica azienda fotografica del mondo: la Fratelli Alinari di Firenze, fondata nel 1852. Il 22 aprile verrà infatti presentato a Milano il nuovo dipartimento “Alinari Contemporary” di cui Samaritani fa parte, insieme ad altri 11 fotografi professionisti italiani che hanno firmato i più importanti servizi a carattere artistico, geografico, di viaggio e di antropologia, sulle principali riviste europee.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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