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da: Centro Relazioni Culturali, Comune di Ravenna

Prende il via venerdì 3 ottobre alle ore 18,30 nella Sala D’Attorre (via Ponte Marino, 2), con Lettere a Elena, un ricordo inedito del prete-scrittore Francesco Fuschini tra i più amati in Romagna, il nuovo programma degli Incontri Letterari del Centro Relazioni Culturali. Si tratta del 1650 ° appuntamento e del 41° ciclo di conferenze dal 1974, anno in cui l’ideatore Walter Della Monica diede vita questa serie di eventi per avvicinare i cittadini alla cultura attraverso la presentazione di libri direttamente dagli stessi autori.
“Abbiamo voluto mantenere questa eredità culturale su richiesta di Della Monica – detto oggi l’assessore alla cultura Ouidad Bakkali nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in municipio – inserendola nelle attività del Comune. Le istituzioni hanno, infatti, anche il compito di preservare e coltivare il patrimonio culturale radicato nel tessuto cittadino. In questo caso si tratta degli incontri pluridecennali organizzati con passione e impegno da Walter della Monica che rimane sempre un importante punto di riferimento all’interno del centro relazioni culturali e che ringraziamo”.
Oggi il Centro Relazioni Culturali si avvale di un nuovo modello gestionale in cui si unisce pubblico, privato e olontariato: Francesca Masi responsabile della Promozione Culturale del Comune di Ravenna, nell’ambito del Servizio Turismo e Attività Culturali diretto da Maria Grazia Marini, a cui è affidata la cura scientifica, Anna Guidazzi giovane professionista per la segreteria organizzativa, Walter Della Monica con Anna De Lutiis, per la conduzione degli incontri, con lo “storico” gruppo di volontariato culturale. Invariati la cadenza fissa degli incontri, la presenza di approfondimenti sulla cultura del territorio, la varietà della proposta, pilastri del centro, e nuove le forme di comunicazione: ci si adegua al mondo tecnologico con un sito web aggiornato e un profilo facebook.
Oltre 60 autori ospiti , 25 case editrici coinvolte, una capienza di 150 posti per incontro per un totale di 54 incontri in calendario sono i numeri del prossimo anno culturale per dare continuità agli obiettivo di creare opportunità di educazione permanente e di formazione accessibile gratuitamente a chiunque desideri approfondire la propria conoscenza. Dacia Maraini, Claudio Widmann, Roberto Escobar, Gabriella Caramore, Beatrice Balsamo, Flavio Caroli, Eva Cantarella, Vito Mancuso sono solo alcuni degli ospiti che hanno confermato la propria presenza. Un’attenzione particolare è stata riservata al mese di marzo dove sono state invitate solo autrici, donne che si sono segnalate per il loro impegno e per l’eccezionalità della loro opera.
A Dante Alighieri e alla diffusione della sua conoscenza verrà dedicata una nuova sezione: Dante per tutti l’ultimo venerdì di ogni mese con la presentazione di un libro su Dante, in forma dialogica e discorsiva. si comincia con la “traduzione” della Commedia nell’italiano di oggi per poi passare all’approfondimento degli aspetti simbolici, interpretativi, linguistici, letterari fino ad un’originale chiusura di un autore che dal testo dantesco ha elaborato una teoria di management.

Il XLI ciclo di incontri letterari del Centro Relazioni Culturali – Comune di Ravenna si apre venerdì 3 ottobre alle ore 18, presso A conclusione delle celebrazioni del centenario della nascita (04.07.1914) della cosiddetta “penna poveretta” verrà presentato per la prima volta al pubblico questo carteggio tra don Fuschini e Elena e i suoi compagni di classe. Il volume raccoglie minuziosamente, oltre a foto e documenti inediti, la corrispondenza di una classe, la sezione G, della Scuola Media Statale Marchetti di Senigallia, con Francesco Fuschini. Il fitto scambio di lettere iniziò nel 1985, a seguito della lettura di un elzeviro del prete-scrittore da parte della professoressa di italiano, protraendosi per circa due anni.
http://www.centrorelazioniculturali.it/ita/Home

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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