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Due geni a confronto, la più grande lezione di cinema di tutti i tempi è diventato un film: “Il cinema secondo Hitchcock” arriva infatti in sala all’Apollo lunedì 4 e martedì 6 aprile alle ore 21.00 con “Hitchcock/Truffaut”, il film che celebra l’incontro tra il maestro del brivido e il regista francese, arricchito da fotografie del tempo, estratti dei film di Hitchcock, delle registrazioni originali dell’intervista e i commenti – fra gli altri – di Martin Scorsese, David Fincher, Kiyoshi Kurosawa e Wes Anderson.

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La locandina

“Il cinema secondo Hitchcock” è un libro intervista al regista Alfred Hitchcock scritto da François Truffaut e basato su una serie di conversazioni che si svolsero, nel giro di una settimana, nell’estate 1962. L’autore dei “Quattrocento colpi” interroga provocatoriamente quello di “Psycho”: analizzando la vasta produzione di Hitchcock, i due parlano di invenzioni visive, montaggio, taglio delle inquadrature, narrazione. Il volume “Hitchcock/Truffaut” (in italiano “Il cinema secondo Hitchcock”, edito dal Saggiatore), che il regista francese amava chiamare “Hitchbook”, è diventato la Bibbia del Cinema, il libro da leggere per gli addetti ai lavori di tutto il mondo e ancora oggi ha lo stesso valore di allora. Le conversazioni tra i due, infatti, cambiarono profondamente la critica nei confronti dell’opera di Hitchcock e destarono scandalo perché lo stesso concetto di “cinema” venne totalmente sconvolto.

François Truffaut (1932-1984) è uno degli autori più amati del cinema francese. Regista dal 1959, creatore della Nouvelle Vague con Godard, Malle, Chabrol, è stato teorico del cinema e critico di punta dei Cahiers du Cinéma.

Alfred Hitchcock
(1899-1980) è il maestro del thriller cinematografico. Nato a Londra, è approdato a Hollywood nel 1939. Da allora ha diretto alcuni dei più grandi capolavori della storia del cinema.

Dal comunicato dell’ ufficio stampa Apollo Cinepark

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Sara Cambioli

È tecnico d’editoria. Laureata in Storia contemporanea all’Università di Bologna, dal 2002 al 2010 ha lavorato presso i Servizi educativi del Comune di Ferrara come documentalista e supporto editoriale, ha ideato e implementato siti di varia natura, redige manuali tecnici.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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