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da: Circolo Sinistra Ecologia e Libertà “Don Chisciotte” Ferrara

Il Circolo di Sinistra Ecologia Libertà Don Chisciotte di Ferrara si unisce alle proteste di esponenti di partiti politici, associazioni ambientaliste e non, amministratori locali e liberi cittadini contro l’articolo 35 del Decreto Sblocca Italia, una norma che colpisce e interessa tutti gli abitanti della nostra area geografica.

Siamo di fronte a una norma “Sblocca Inceneritore”: il comma 3 dell’articolo prevede che “tutti gli impianti di recupero energetico da rifiuti sia esistenti che da realizzare, devono essere autorizzati a saturazione del carico termico”. Un “colpo di mano” con cui il governo toglie alle amministrazioni locali la sovranità sulle politiche ambientali e sulla gestione dei rifiuti accentrandone il controllo in ambito statale ed eliminando i vincoli territoriali sulle quantità da smaltire negli impianti, che potranno operare al massimo della propria capacità accogliendo rifiuti – indifferenziati o meno – prodotti in altre regioni.

L’Emilia Romagna, che vanta il più alto numero di inceneritori in Italia, è destinata a diventare il punto di raccolta e smaltimento di rifiuti da ogni parte del Paese. E’ un vero e proprio attacco all’ambiente di cui farà le spese anche il territorio ferrarese, che per sua conformazione geofisica, risentirà profondamente dell’aumento delle emissioni con gravi danni per la salute dei residenti. L’articolo 35 di “Sblocca Italia” è un regalo del governo a Hera e alle altre multiutiliy che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti e che in breve tempo aumenteranno i propri ricavi a scapito della tutela della salute e dell’ambiente.

Con l’applicazione dell’art. 35 saranno cancellate le buone politiche dei territori virtuosi che si sono impegnati nella riduzione dei rifiuti, nel loro recupero e riutilizzo. Saranno quindi abbandonati i principi a cui si ispirano il Piano Regionale dei Rifiuti e la nuova legge in fase di elaborazione. E’ un passo indietro nelle politiche economiche e ambientali del Paese, un ritorno a ricette fallimentari con il conseguente azzeramento del cambiamento positivo finora raggiunto, senza contare che l’art. 35 è in controtendenza con quanto si sta mettendo in atto nel resto dell’Unione Europea.

A Ferrara la nascita del nuovo inceneritore era stata fortemente contrastata dai cittadini e non erano neppure piaciuti gli accordi sottoscritti dall’Amministrazione Sateriale con cui si è fissato un tetto alla quantità di rifiuti da bruciare nell’impianto. Dieci anni fa, quando fu sostenuto l’accordo, si pensava fosse il punto di partenza di politiche moderne per eliminare progressivamente i rifiuti e incentivarne la raccolta differenziata e il riutilizzo nel rispetto dell’ambiente e della tutela della salute. Questo ci era stato promesso. E mai ci si sarebbe aspettati un tale rigurgito di inciviltà e arretratezza politica e culturale.

Il nostro no all’attuazione di questa scelta è fermo e deciso a livello nazionale, regionale e locale. Siamo convinti dell’importanza di stralciare in modo definitivo l’articolo 35 dallo “Sblocca Italia” tanto da contrastare la norma con emendamenti e apportarvi correttivi e migliorie indispensabili a una politica ambientale moderna e europea. Sono queste le ragioni della dura opposizione in Parlamento e nelle realtà territoriali, in particolar modo in Emilia-Romagna, la regione più colpita dal decreto. Ci opponiamo e continueremo a farlo con ogni mezzo e in ogni occasione, appoggiando le iniziative in atto nei Comuni, le proteste dei Sindaci, delle associazioni e dei comitati cittadini.

Nel Comune di Ferrara abbiamo presentato una mozione in Sede Consiliare per chiedere al nostro primo cittadino, ai componenti del Consiglio Comunale e della Giunta e ai parlamentari eletti nel nostro collegio un impegno scritto ad ottenere la cancellazione di questa norma e la sua sostituzione con politiche che prevedano la progressiva riduzione dei rifiuti, l’aumento della quota differenziata e quindi lo smaltimento della sola parte residuale. Anche a livello regionale la nostra posizione è determinata e unica. Come prevede il nostro programma per le elezioni del prossimo Consiglio Regionale, “la raccolta differenziata deve essere perno indiscutibile del nuovo piano regionale per consentire la graduale e definitiva dismissione di inceneritori e discariche, come ci dice l’Europa. Ci pare un principio elementare e foriero di opportunità di lavoro “green”.” Un punto per noi vitale e irrinunciabile su cui, durante gli scorsi mesi trascorsi nel confronto con le altre forze politiche, abbiamo trovato ascolto e convergenza con gli interlocutori del Partito Democratico e con lo stesso Stefano Bonaccini, ora candidato presidente alla Regione sostenuto anche dalla nostra lista. Questa convergenza è stata uno dei fattori decisivi per un’alleanza sui temi che ci stanno a cuore, e che nei prossimi anni riteniamo di dover portare al centro della discussione politica e di governo della nostra Regione. A Bonaccini chiediamo la stessa capacità di ascolto dimostrata in questi mesi di confronto e l’impegno a portare questi temi all’attenzione del governo e del suo partito, principali protagonisti dello scellerato provvedimento, e a fare sua la voce dei cittadini dell’Emilia-Romagna.

Alessandra Tuffanelli
Coordinatrice del Circolo Don Chisciotte
Sinistra Ecologia Liberà – Ferrara

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