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Da: Ufficio Stampa Associazione Famiglie Arcobaleno (Gruppo Emilia Romagna)

Per la nuova giunta leghista che amministra la città ci sono forse cittadine e cittadini di serie B?

Prendiamo atto con preoccupazione che il Comune di Ferrara ha negato, per la prima volta, uno spazio comunale all’associazione Famiglie Arcobaleno.

Famiglie Arcobaleno opera da anni al Centro per le Famiglie di Ferrara, insieme a cui ha svolto numerosissime iniziative, tanto da essere – a giusto titolo – anche presente all’interno del suo sito (http://ifb.comune.fe.it/index.php?id=21&arg=lefamiglie/famigliadifatto-convivenza/associazionefamigliearcobaleno&first_level=&l=4).

Come accaduto più volte in passato, il gruppo Emilia Romagna dell’associazione ha fatto richiesta degli spazi del Centro per le Famiglie per svolgere un incontro in data 17 novembre.
La richiesta è stata fatta per tempo, ben oltre un mese prima della data richiesta, e sono state in breve tempo date tutte le coordinate e le informazioni sull’incontro, che avrebbe trattato le tutele legali per le famiglie omogenitoriali, un tema di grande attualità.

Da parte del Centro delle Famiglie però stavolta nessuna risposta alla richiesta, nonostante numerosi solleciti, fino alla doccia fredda di ieri mattina 13 novembre ad appena quattro giorni dalla data prefissata: il diniego degli spazi, per presunta carenza di regolamenti sulla concessione di spazi del Comune di Ferrara.

“Stupisce che il Comune di Ferrara non sia dotato di alcun regolamento per la concessione dei propri spazi alle associazioni che ne facciano richiesta ed è ancor meno plausibile che questa sia la motivazione per negare uno spazio ad una associazione che a Ferrara è presente ed attiva da molti anni” spiega l’avvocato Michele Giarratano, referente regionale di Famiglie Arcobaleno.
“E’ in ogni caso singolare” – continua Giarratano – “che il diniego netto piuttosto che arrivare a mezzo comunicazione scritta da un dirigente in risposta alla richiesta formale fatta, sia arrivato a pochissimi giorni dall’evento attraverso una telefonata di un organo politico, l’ufficio del Capo Gabinetto del Sindaco.

A maggior ragione la Giunta – se solo avesse voluto – avrebbe potuto concedere gli spazi a Famiglie Arcobaleno, che da anni collabora con il Centro per le Famiglie, e che adesso a tre giorni dall’incontro si trova senza una sede dove svolgerlo. La sottoscrizione da parte del Comune di Ferrara del protocollo PICO (Protocollo d’Intesa per la definizione di azioni, strategie d’intervento e di Contrasto all’Omonegatività) non viene in alcun modo tenuta in considerazione.

E’ ben più che una suggestione il sospetto che la nuova Giunta leghista non consideri le Famiglie Arcobaleno vere famiglie meritevoli di essere accolte nel Centro per le Famiglie, che probabilmente, visto il clima politico, viene considerato dal Comune come Centro per la Famiglia, al singolare, in un’ottica discriminatoria e non inclusiva.

Evidentemente per l’amministrazione del Sindaco Fabbri esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B: ma dovrà farsene una ragione perché le nostre famiglie esistono e (anche se a fatica, per colpa di un sistema legislativo che non tutela i nostri figli) ottengono il riconoscimento dei diritti loro spettanti nei Tribunali.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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