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Da ufficio stampa Conservatorio Ferrara Press

Quest’anno Ferrara Organistica, organizzato dal Conservatorio Frescobaldi grazie alla consolidata collaborazione con la parrocchia di San Giorgio, propone con lo splendido organo della basilica (Pinchi-Škrabl 2012) due appuntamenti dedicati alla musica organistica d’oltralpe: domenica 13 maggio (ore 19) con l’organista Luigi Locatelli (titolare dell’organo di San Giorgio), che proporrà un concerto con musiche di diversi autori pre-bachiani e di Johann Sebastian Bach; domenica 20 maggio (ore 19) l’organista Istvan Batori (iscritto al Biennio di Organo del Conservatorio) eseguirà un programma interamente dedicato a Bach, con una significativa scelta di Preludi ai Corali tratti dalla Terza Parte della ClavierÜbung (1739).
Ferrara Organistica è la rassegna musicale organizzata dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara che per tutto il mese di maggio farà riscoprire spazi, luoghi e figure della grande tradizione Estense rinascimentale. All’antico e prezioso organo Cipri 1551 della chiesa del Suffragio si terranno una serie di appuntamenti organistici, affidati ad alcuni allievi dei corsi superiori del Conservatorio Frescobaldi (Jacopo Zanini, Ludovico Silvestri, Devid Pavanati, Aura Vitali), che punteggiano e solennizzano il rito pomeridiano dei sabati del mese di maggio (prossimo appuntamento domani 12 maggio alle ore 18) e che si pongono quale un ampio e prolungato Postludium alla celebrazione della messa pre-festiva. Il Complesso Barocco del Conservatorio Frescobaldi sarà ospite il 25 maggio alla basilica di Santa Maria in Vado, con un programma di Cantate Mariane di Georg Friedrich Händel (viola e concertazione Achille Galassi).

Il calendario si completa con due appuntamenti musicologico-musicali che si terranno presso Palazzo Bonacossi rispettivamente nei pomeriggi dei giorni 24 e 25 maggio: i Fiori di Bach, attraverso i quali s’intende presentare pubblicamente alcune delle più interessanti tesi sostenute dagli allievi del Conservatorio ferrarese: Sara Bonetti illustra la sua tesi (Diploma accademico di secondo livello in discipline musicali, indirizzo compositivo-interpretativo, corso di Organo) dal titolo Due celebri edizioni de L’Arte della Fuga (BWV 1080) di J.S. Bach: l’edizione pianistica (1838) di Carl Czerny e l’edizione organistica (1967) di Helmut Walcha, con la partecipazione al pianoforte di Devid Pavanati; Cristina Landuzzi espone il suo lavoro dal titolo J.S. Bach, le ‘Goldberg’ tra arte e visione. Variazioni ad un numero (Diploma accademico di secondo livello in discipline musicali, indirizzo compositivo-interpretativo, corso di Clavicembalo), con la partecipazione al clavicembalo di Davide Marzola.

Per informazioni: 0532.207412, produzioni@consfe.it.

FERRARA ORGANISTICA – Nata nel 2011, la rassegna intende mettere in luce di anno in anno vari aspetti dell’arte di Girolamo Frescobaldi, da cui l’istituto di alta formazione musicale prende il nome, e della sua epoca. Erede della grande tradizione tastieristicache si sviluppa soprattutto nella seconda metà del XVI secolo alla corte di Alfonso II d’Este, Frescobaldi è infatti l’autore di una lezione che influenzerà l’intero panorama europeo. La direzione artistica di Ferrara Organistica è a cura di Francesco Tasini, docente di Organo e Composizione organistica al Frescobaldi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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