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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Ferrara – Lo scorso novembre è stata siglata la convenzione tra l’associazione culturale Jazz Club Ferrara e il Conservatorio Frescobaldi, con lo scopo di fare del Torrione San Giovanni la sede delle lezioni del Dipartimento jazz per l’intero anno accademico 2020-2021.
Il Torrione, tra i più rinomati jazz club italiani e non solo, è ora tra le sedi dell’istituto di alta formazione musicale ferrarese, e si conferma luogo di sperimentazione e d’innovazione, anche in un periodo fortemente colpito dall’emergenza sanitaria e dalla conseguente chiusura al pubblico dei luoghi della cultura. Si tratta, infatti, della prima esperienza, a livello nazionale, di collaborazione tra un conservatorio e un jazz club nell’uso continuativo degli spazi – originariamente utilizzati per i concerti – come aule di studio.
“In accordo con il presidente Maria Luisa Vaccari – spiega il direttore del Conservatorio, Fernando Scafati – sono lieto che la convenzione con il Jazz Club di Ferrara abbia preso avvio. Dal 2018 siamo in attesa di una sede succursale che, ancora, purtroppo, non riusciamo a ottenere”. La necessità di utilizzare altri spazi oltre a quelli già presenti nella sede ‘centrale’ di largo Antonioni è dettata dall’espansione dei corsi del Frescobaldi, a seguito della riforma degli studi accademici di tipo universitario nelle istituzioni AFAM (Alta formazione artistica e musicale). “Il Conservatorio ha l’esigenza di avere spazi a disposizione per ospitare lezioni, masterclass con docenti ospiti, laboratori, ma anche le attività di produzione” prosegue Scafati. “In quest’ottica confidiamo che la collaborazione con il Jazz Club possa offrire un’opportunità per gli studenti, provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, di entrare in contatto con le più importanti realtà del panorama jazz che trovano nel Torrione Jazz club una sede d’elezione”.
“La convenzione stretta tra Conservatorio e Jazz Club Ferrara rappresenta un’occasione unica per poter contribuire alla crescita formativa e culturale della città. – Aggiunge il presidente del Jazz Club Ferrara, Federico D’Anneo – In condizioni normali, questa collaborazione avrebbe potuto esercitare una ricaduta anche sull’attività concertistica del Jazz Club. In particolare le lezioni di musica d’insieme avrebbero dovuto sfociare in jam session serali aperte al pubblico e i workshop in concerti dei docenti (sia interni che esterni) e degli studenti. Ci auguriamo che tutto ciò in futuro possa accadere, coronando il proposito alla base di questa collaborazione, ovvero quello di fare del Torrione al contempo uno spazio formativo, performativo e di produzione”.
Il rapporto di collaborazione riguarda il temporaneo utilizzo degli spazi del Torrione San Giovanni da parte del Conservatorio, per lo svolgimento di attività formative, workshop, seminari e musica d’insieme degli studenti del Dipartimento Jazz. Il Torrione di via Rampari di Belfiore-corso Porta Mare, è di proprietà del Comune di Ferrara (con concessionario il Jazz Club). Gli spazi sono utilizzati dal Frescobaldi per le lezioni dal lunedì al giovedì, dalle 9.30 alle 19.30, fino al 1° luglio 2021.
Fino al perdurare delle disposizioni normative in materia di emergenza da Covid-19, l’utilizzo delle sale concesse sarà contingentato e saranno applicati tutti i protocolli di sicurezza attivati dal Jazz Club Ferrara.
Il Jazz Club, nelle due ampie aule a disposizione, mette inoltre a disposizione gli strumenti per lo studio: un pianoforte, due batterie, due amplificatori per basso, due amplificatori per chitarra, un contrabbasso, un pianoforte elettrico e due impianti audio. Il Conservatorio ha integrato la dotazione presente al Torrione aggiungendovi un pianoforte a coda, una tastiera e un amplificatore per basso e partecipa alle spese relative alle utenze e alla sicurezza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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